È iniziato da Napoli, in uno Stadio Diego Armando Maradona gremito con oltre 45.500 spettatori, il viaggio emozionante di Marco negli Stadi 2025, e non poteva esserci partenza più maestosa. Quello che Mengoni ha portato in scena non è solo un concerto, ma un’opera totale, un rito collettivo, una celebrazione teatrale della vita e delle sue infinite sfumature emotive. Un trionfo di suoni, visioni, movimento e partecipazione, con cui il cantautore festeggia i suoi 15 anni di carriera, confermandosi come uno dei più grandi performer della scena musicale italiana contemporanea.
Fin dal prologo, l’atmosfera è densa, carica di attesa: lo spettacolo inizia ancor prima della musica, con suoni lontani, una voce narrante e un palco coperto da un velo di mistero.
“da che il mondo è il mondo gli esseri umani
provano a comprendere ciò che li circonda:
dare un nome alle cose significa riconoscerle
Se qualcosa esiste una parola è stata creata per raccontarla
Il linguaggio è il tentativo di dare voce ai pensieri e forma alle emozioni”
È il momento dell’introspezione collettiva, che richiama le grandi tragedie greche, modello dichiarato del concept dello show. Un’ispirazione nobile, alta, che non rimane sterile estetismo ma si fa carne e cuore, visione e vibrazione.
Le emozioni – protagoniste invisibili ma tangibili dello show di Marco negli Stadi a Napoli – prendono forma nei dieci performer che danzano al fianco di Mengoni, figure archetipiche e magnetiche che attraversano la scena incarnando ansia, gioia, vergogna, gratitudine, rabbia, sorpresa e tutte le sfumature dell’animo umano. Ogni elemento, dalla scenografia mobile con macerie in movimento all’installazione trasparente che riflette la fragilità dell’essere umano, parla un linguaggio potente, evocativo, poetico.
A sostenere l’imponente architettura musicale, una band allargata che fonde strumenti pop e orchestrali con una sensibilità rara: oltre alla storica formazione, nuovi ingressi arricchiscono la trama sonora con viola, sax, fiati, vocoder e flauti, creando un paesaggio sonoro che è respiro e pulsazione. Il tutto guidato dalla visione lucida e appassionata dello stesso Mengoni, affiancato da Giovanni Pallotti e Francesco Fugazza nella direzione musicale.

Ogni brano – dalle hit che hanno segnato quindici anni di carriera alle gemme dimenticate riarrangiate con eleganza, fino a cover inserite con cura narrativa – è parte di una drammaturgia coerente e coinvolgente. I pezzi non sono semplici canzoni, ma episodi di una storia: l’ascesa, la caduta, la resistenza, la rinascita.
“L’egoismo ha distrutto la nostra idea di società:
pensare l’altro come nemico
fa crescere la diffidenza e la paura.”
Lo sguardo di Mengoni, sempre attento alla costruzione scenica, ha dato vita a un palco monumentale, ma non freddo: macerie che si muovono come quinte teatrali, specchi che moltiplicano le percezioni, fumo e luci che trasformano architetture trasparenti in simboli dell’animo umano. Una passerella mobile di 26 metri permette a Marco di raggiungere il cuore del pubblico, fisicamente ed emotivamente. In ogni angolo del Maradona, si è respirato il senso di vicinanza.
E poi i look: non semplici outfit, ma costumi di scena pensati per narrare le trasformazioni dell’anima. Abiti che si lacerano, si ricompongono, brillano o si fanno trasparenti. Firmati da una lunga lista di designer, mescolano alta moda e artigianato teatrale, in un’evoluzione che segue la narrazione dello show. Anche i costumi dei performer raccontano un viaggio: dal buio alla luce, dalla distruzione alla rinascita.
“A ognuno il proprio modo di affrontare i suoi demoni, di resistere”
A Napoli, Marco Mengoni ha messo in scena non solo la partenza di un tour, ma la dichiarazione d’intenti di un artista maturo, che ha fatto della vulnerabilità la sua forza, e dell’empatia il centro della sua arte. Ogni gesto, nota, sguardo rivolto al pubblico è stato un invito a condividere, a sentire, a liberarsi. La catarsi finale – simbolo del riscatto – è arrivata come un abbraccio collettivo, un’onda di gratitudine reciproca tra palco e platea.
“Siamo inciampati, cadendo rovinosamente su un sentiero fatto mille altre volte, che ci sembrava cosa da niente.”
Marco negli Stadi 2025 non è solo uno dei tour più ambiziosi dell’anno. È uno spettacolo che segna un nuovo standard per la musica italiana dal vivo, dove arte visiva, danza, musica e parola si fondono in una sinfonia emotiva che resterà nel cuore di chi c’era. Napoli è stata testimone di una magia. E il viaggio è appena iniziato.
“Abbiamo scalato insieme la montagna più alta del mondo,
senza voltarci indietro mai,
scansando le valanghe,
sopportando i temporali,
resistendo a qualsiasi ostacolo ci si ponesse davanti,
guardandoci, baciandoci, sorridendoci,
piangere era vietato:
qualche volta lo facevo di nascosto
e qualche volta lo facevi di nascosto anche tu.
Ci siamo arrivati in cima alla montagna, solo allora abbiamo guardato giù. Ed era così bello il sereno.”

Marco negli Stadi, la scaletta del concerto di Napoli
PROLOGO
- Ti ho voluto bene veramente – Le cose che non ho – 2015
- Guerriero – Parole in circolo – 2015
- Sai che – Marco Mengoni Live – 2016
PARODO
- La valle dei Re – Pronto a correre – 2013
- Non me ne accorgo – Pronto a correre – 2013
- Tutti hanno paura – Io Non Ho Paura – Ernia – 2022
- No stress – Materia (Pelle) – 2022
- Voglio – Atlantico – 2018
- Muhammad Ali – Atlantico – 2018
EPISODI
- Fuoco di Paglia – Māyā – Mace – 2024
- Cambia un uomo – Materia (Terra) – 2021
- Luce – Materia (Terra) – 2021
- Proteggiti da me – Marco Mengoni Live – 2016
- In due minuti – Materia (Terra) – 2021
- Un’altra storia – Materia (Prisma) – 2023
- Tonight – Solo 2.0 – 2011
- Hola – Atlantico – 2018
STASIMI
- Due vite – Materia (Prisma) – 2023
- L’essenziale – Pronto a correre – 2013
- Mi fiderò – Materia (Terra) – 2021
- La casa Azul – Atlantico – 2018
- Onde – Marco Mengoni Live – 2016
- Unatoka Wapi – Materia (Pelle) – 2022
ESODO
- Un fiore contro il diluvio – Materia (Terra) – 2021
- Proibito – Materia (Terra) – 2021
- Non sono questo – Materia (Pelle) – 2022
- Incenso – Materia (Prisma) – 2023
CATARSI
- Mandare tutto all’aria – 2024
- Pazza musica – Materia (Prisma) – 2023
- Ma stasera – Materia (Terra) – 2021
- Pronto a correre – Pronto a correre – 2013
- Io ti aspetto – Parole in circolo – 2015

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
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