Barbara Pravi, l’artista che ha rappresentato la Francia all’Eurovision 2021 incantando l’Europa con il brano Voilà, torna a far parlare di sé per un motivo molto più profondo della musica; In una recente intervista pubblicata in un momento di forte tensione tra Iran e Israele, ha aperto il cuore raccontando la complessità della sua identità e le ferite che hanno segnato la sua vita.
La cantante francese affonda le sue radici in quattro mondi: una nonna ebrea polacca, una nonna ebrea marocchina, un nonno iraniano fuggito dopo la caduta dello Scià e un nonno serbo contrario al regime di Tito. “Non posso ignorare tutto questo”, spiega la Pravi, “le mie radici sono ciò che sono”. Cresciuta in un ambiente segnato da esili e migrazioni, oggi sente il bisogno di comprendere le scelte dei suoi nonni, le religioni e le culture che hanno formato la sua famiglia.
Quando le viene chiesto quale evento abbia forgiato la donna che è oggi, Barbara Pravi risponde con una sincerità disarmante: “Ho avuto un aborto spontaneo a 17 anni, il mio primo compagno mi picchiava, e sono stata stuprata”. Non è una dichiarazione fatta per shockare, ma una verità che vibra in ogni sua nota. Nel brano Maman, ad esempio, non canta della madre, ma dell’assenza di una figura guida nei temi dell’intimità e dell’identità. È un grido dolente, ma potente.
Cresciuta in una società che celebra la libertà d’espressione, Barbara Pravi non dimentica le sue origini legate all’Iran e lancia un messaggio forte: “In Iran, cantare è un crimine. Ma ora uomini e donne scendono in strada insieme. Sta succedendo qualcosa di profondo”. Per lei, la musica è resistenza, è sopravvivenza. Nata in una famiglia segnata dalla fuga dalla tirannia, la Pravi sa bene cosa significhi essere liberi – e cosa si rischia quando questa libertà viene soffocata.
In un’epoca in cui l’identità ebraico-iraniana viene spesso ignorata o strumentalizzata, la Pravi sceglie di abbracciarla interamente. Non è un’attrice politica, ma una testimone. E in un contesto di crescente ostilità tra Teheran e Tel Aviv, la sua voce rappresenta un ponte, non una barricata. “Porto dentro di me il dolore di popoli opposti”, sembra dire, “ma anche il desiderio di riconciliazione”.
Nel suo nuovo album La Pieva, Pravi fonde i testi con un piglio tipico dell’Europa orientale con l’intimità del cabaret francese e l’eco struggente della poesia persiana. La sua arte supera i confini e affronta i temi più intimi, trasformando il personale in universale. E anche i fan dell’Eurovision, solitamente abituati alla leggerezza, hanno reagito con empatia e ammirazione: “È straordinario che un’artista con radici ebraico-iraniane parli apertamente delle sue paure verso gli estremismi”, si legge in uno dei tanti commenti.
Seconda classificata all’Eurovision 2021 con 499 punti – miglior risultato francese dal 1991 – Barbara Pravi ha raccolto oltre 200.000 iscritti su YouTube, ha vinto ai Victoires de la Musique nel 2022 ed è stata proclamata TikTok Creator of the Year per un suo brano. Ora si prepara a tornare in tour in Europa, portando sul palco non solo la sua musica, ma anche una riflessione intensa su appartenenza, femminilità e migrazione.
Barbara Pravi non è soltanto una cantante: è una voce che unisce dolore e speranza, memoria e futuro.

La musica è la sua grande passione, segue come inviata l’Eurovision Song Contest e il Festival di Sanremo. Negli anni ha collaborato con diverse emittenti radiofoniche. Ama i gatti, il Giappone e la cultura manga!
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