Carmen Consoli

Carmen Consoli Volevo Fare La Rockstar significato
Volevo Fare La Rockstar, l’atteso nuovo album di Carmen Consoli, è finalmente di tutto. Un disco che segna un vero e proprio ritorno al futuro per la cantantessa, che nei testi continua il suo percorso di studio ed esplorazione, mentre questa volta con la musica innova e rinnova anche sonorità tipiche del suo repertorio.

Il risultato è un progetto omogeneo nella sua eterogeneità che ha tutte le caratteristiche per conquistare il pubblico che la segue da sempre, ma che può strizzare l’occhio anche a chi la conosce meno.

Carmen Consoli Volevo Fare La Rockstar significato canzoni

Questo il racconto del nuovo album di Carmen Consoli traccia per traccia.

  1. Sta Succedendo
    (Testo: Carmen Consoli / Musica: Carmen Consoli, Massimo Roccaforte)

Scritta a quattro mani con Massimo Roccaforte, la composizione di questa musica così solare ha preceduto la scrittura del testo, guidandone il contenuto. È una canzone sull’Amore che bussa alla porta (“Sta succedendo / Sì sta succedendo”) con le sue trepidazioni e i passi falsi (“Un’imprudente parola di troppo”), su un sentimento così forte da mettere tutto a soqquadro e che come “un uragano ci fa perdere il controllo”. Ma non si può sempre sfuggire a questa vertigine perchè “Sporgersi è un dovere a volte necessario” se vogliamo provare a superare i nostri stessi limiti.

  1. L’aquilone
    (Testo e Musica: Carmen Consoli)

È dedicata a un ragazzo che sapeva sognare (“dicevi che tutto è possibile / che nell’infinito prima o poi due rette si incontrano”) ma che ha messo da parte quei sogni ingannando il tempo “un traguardo dopo l’altro/come anime in carriera senza alcun rimpianto”. Ora però quei ricordi bussano alla porta e chiedono conto e occorre “riprendere il filo di un vecchio discorso / raccoglierlo poi dipanarlo…un intralcio dopo l’altro”.

È solo nella parte finale della canzone che entra l’orchestra: gli archi rappresentano l’emozione che arriva nel tempo, che ha bisogno di tempo per essere elaborata, occorre attendere che cresca.

  1. Una domenica al mare
    (Testo e Musica: Carmen Consoli)

È un invito ad ascoltare il proprio cuore (“Se solo ci fermassimo a respirare col cuore”), a non lasciare indietro i propri desideri; così anche il sogno più grande si può avverare (“dimmi che non sogno e son desta / è la mano di mio figlio che mi afferra”). Anche quando viviamo momenti bui “La vita è un giorno da ricordare / un anno in più nel bene e nel male”, è “una domenica al mare / un’alba nuova da respirare”.

  1. Mago magone (feat. Doxy601)
    (Testo: Carmen Consoli / Musica: Carmen Consoli, Massimo Roccaforte)

Qui le carte dei tarocchi (il mago, gli amanti, il carro, la giustizia, la fortuna, il diavolo, le stelle, la luna) sono una metafora di certi manager e politici che promettono facili prodigi, sanno far leva sulle debolezze d’ognuno (“a premere tasti dolenti è un campione…sforna un copione per ogni occasione”). Sono annunciati da imbonitori circensi, come si ascolta nella coda della canzone. Questo Mago magone è un deejay scalcinato: alza la musica e tra “rhum e salsa il mago si lancia”, poi però esagera, “si incarta / inciampa e chiama tutti giù per terra” e finiscono al tappeto danza e magia (“Abracadabra è finita la danza”).

L’ambientazione musicale surf accentua la chiave ironica del pezzo.

  1. Le cose di sempre
    (Testo e Musica: Carmen Consoli)

Una lettera per il figlio Carlo: spetta a Carmen indicargli il valore delle cose, il rispetto dovuto all’altro e alla natura (“insegnarti a rispettare le idee, le debolezze altrui, le piante e le zanzare”), ma come fare “in questa enorme confusione in cui l’evidenza è un’opinione”? Come fare se “proprio io (che) non mi sono mai saputa orientare”? Una risposta può essere trovata nelle piccole cose, nella natura (“il chiarore della luna e delle favole / si poserà con grazia sulle cose di sempre”), sono Le cose di sempre che abbiamo davanti agli occhi senza riuscire più a vederle. Per questa ragione il brano rimanda ad ambientazioni sonore d’altri tempi, con le tensioni armoniche (le minori seste) tipiche della musica anni Cinquanta e il sapore retrò del bolero.

  1. Qualcosa di me che non ti aspetti
    (Testo e Musica: Carmen Consoli)

Cosa possiamo fare se un incidente diplomatico (l’uccisione del generale iracheno Soleimani da parte di missili americani) ci porta sulla soglia di una nuova guerra (“nei cieli assolati sfrecciano i caccia americani / sbrighiamoci allora prima che sia domani”)? Se i bambini in Africa non riceveranno regali per Natale (“Malaika quest’anno Babbo Natale non porterà dolciumi o regali”) o se “illustri shamani” dicono che “l’effetto serra è una superstizione da scienziati”? Potremmo ricominciare da noi stessi e da rapporti più empatici con gli altri (“Se vuoi possiamo riprovare a presentarci …provare a riascoltarci”). Da un punto di vista musicale, Qualcosa di me che non ti aspetti è una canzone molto solare, con una grande apertura solare nei ritornelli; perché c’è sempre una soluzione, un’altra possibilità.

  1. Armonie numeriche
    (Testo e Musica: Carmen Consoli)

Una canzone dedicata al padre, scritta dopo un sogno (“sei venuto a salutarmi”): un papà col “sorriso di sempre”, che torna a raccomandarle “impegno e coerenza” senza i quali il talento non è che una semplice “bella promessa”; il ricordo degli ultimi giorni insieme, quando “ridevo per non piangere”. I sogni sono come la matematica, se interpretati ci mostrano altri mondi (o sistemi) possibili, come quelli in cui incontrare i nostri cari (“Se i sogni e le armonie numeriche / ci parlano di un mondo possibile”).

Anche la coda musicale in stile prog con una melodia molto mediterranea è un omaggio al gusto musicale di papà Peppe.

  1. Imparare dagli alberi a camminare
    (Testo e Musica: Carmen Consoli)

Apre la canzone il segnale Wow!, un segnale radio perfettamente codificato rilevato dagli astronomi negli anni Settanta; la sua provenienza esterna al sistema solare, in direzione della costellazione del sagittario (“il mite centauro stellare”) alimentò paure e fantasie sulla vita extra terrestre. Nella canzone quelle paure si incrociano con i sogni e gli incubi di un bimbo che dorme.

Scritta durante il lockdown, quando tutta la natura sembrava riaffermare la propria forza, Imparare dagli alberi a camminare è una canzone sul sentimento della paura più che sulla paura stessa, per andare oltre il quale bisognerebbe, appunto, “ricominciare, imparare dagli alberi a camminare”.

  1. L’uomo nero
    (Testo e Musica: Carmen Consoli)

Un pezzo sul sovranismo che si riaffaccia in molti angoli dell’Occidente; una canzone sarcastica e ironica anche musicalmente, con Carmen che canta sguaiata: “Oh mein Führer è il momento / di tornare dall’inferno / nessun libero dissenso…/ sono il vostro condottiero/grazie al cielo un uomo vero”. Il testo ricalca con precisione la retorica fascista.

  1. Volevo fare la rockstar
    (Testo: Carmen Consoli / Musica: Carmen Consoli, Massimo Roccaforte)

È il racconto dell’infanzia di Carmen, tra sogni e ricordi: gli anni scolastici, la noia uggiosa tra i banchi (“Le suore sempre accigliate”, “l’ultima ora sembrava un treno Catania – Trieste”), le dolci routine familiari (“all’uscita trovavo mio padre”, “le domeniche in campagna a raccogliere olive”) mentre cresceva in lei la voglia di “fare la rockstar”, “andare in America / e fare bolle enormi con le gomme alla fragola”, “e il tavolo della cucina era un palco perfetto”. Nel frattempo la mafia mieteva morti ammazzati tra le strade di Catania, un violento terremoto scuoteva l’Irpinia, l’Italia vinceva i mondiali.

Il fade out finale è una citazione di Helter Skelter, quando Ringo Starr, esausto delle tante reprise, strilla: “I’ve got blisters on my fingers!”.

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