ESC Elisa D'Ospina

Eurovision 2022 Elisa D’Ospina
Il cerchio si stringe e molto probabilmente lunedì 30 agosto conosceremo la città nella quale si svolgerà l’Eurovision Song Contest 2022. L’assenza di Roma dalla cinquina di città candidate a ospitare la kermesse ha lasciato l’amaro in bocca a molti romani, che speravano di far dimenticare al popolo eurovisivo la disastrose esperienza del 1991.

Le parole di Virginia Raggi pronunciate all’indomani della vittoria dei Maneskin avevano fatto sperare in un forte interesse nei confronti della kermesse, che in realtà non è mai stato tangibile, soprattutto in ambienti istituzionali.

Alle inevitabili polemiche sull’assenza di Roma nel lotto delle cinque città che si giocano ora le ultime carte ha risposto l’Assessore al Turismo Veronica Tasciotti Amati con un tweet piuttosto polemico.

“E da oggi tutti esperti di grandi eventi, di Eurovision che il 90% delle persone non sa neanche cosa sia, di altezze e di carichi dei pesi, di bid book e di impianti.”

ESC Elisa D'Ospina

Eurovision 2022 Elisa D’Ospina risponde all’Assessore Veronica Tasciotti Amati

Elisa D’Ospina, modella curvy, volto televisivo e da anni inviata all’Eurovision Song Contest, ha pubblicato sui suoi profili social un post di risposta all’Assessore Tasciotti Amati.

“Cara Veronica Tasciotti Amati da un Assessore al Turismo di una città come Roma mi aspetterei una comunicazione più istituzionale.

Innanzitutto Eurovision Song Contest 2021 è stato visto da un 25% di share per un totale di 4,5 milioni e mezzo di italiani. È una manifestazione europea tra le più importanti per la musica e il fatto che ci siano dei requisiti da rispettare per poter ospitare questo carrozzone è noto da sempre.

Ora, che Roma non abbia una struttura idonea pazienza, ma che il 90% non sappia nemmeno cosa sia, anche no. Sono stata la prima a portare uno storytelling dettagliato nei social grazie a un grande brand che ha sposato la mia idea (Tim) e a un’agenzia che ha creduto al progetto, ci sono persone che ci lavorano da anni e il 25% di share televisivo la dice lunga sull’interesse che la manifestazione ha avuto negli anni.

Dovresti essere rammaricata di non aver un impianto che possa ospitare un qualcosa che avrebbe portato Roma per mesi nelle cronache europee per la musica e non per i cinghiali, l’immondizia, le strade che crollano, gli alberi che cadono etc…

Senza contare che un messaggio del genere denigra il lavoro di chi come me lavora e segue da anni #Eurovision

Un social media manager alle volte salva la faccia. Investiteli sti soldi!”

Parole forti, ma più che comprensibili e motivate, soprattutto da chi segue l’Eurovision Song Contest da anni lavora per promuovere la kermesse e la nostra musica anche al di fuori dei confini nazionali.

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