Franco Simone Luna Blu

Dopo l’ottima accoglienza per il Pater, brano dotato di una profonda spiritualità con testo in latino del Padre Nostro e la carismatica Ecco (anche in versione spagnola Ternura) interpretata dallo stesso cantautore in duetto con Myriam Hernández, protagonista indiscussa della musica americana, già vincitrice di vari Grammy Awards; Franco Simone propone al pubblico questa volta un brano ispirato e dall’ampio respiro melodico, Luna blu: prodotto da Skizzo edizioni, per l’etichetta Clodio Music e arrangiato magistralmente da Alex Zuccaro.

L’artista s’immerge nella classicità del sentimento e lo eleva a testimonianza sempre attuale dell’uomo che contempla la luna di leopardiana memoria, che fra i suoi colori riflessi, in questa particolare occasione appare blu, come quel mare tanto caro a Franco. È la continua mancanza dell’altro in particolare che muove e commuove, in un divenire scandito da attese, in cui Luna è fedele compagna, fra presenze e assenze.

Un brano classico, permeato dal quel romanticismo evocativo che la canzone italiana porta avanti nel mondo, come forma di identità e tradizione, Franco Simone ne è un esponente protagonista nel mondo con i suoi classici e brani come questo che vanno ad arricchire la costellazione dei suoi successi.

Il brano è in radio e on line dal 5 di luglio e a breve verrà rilasciato il suo videoclip.

Questo ultimo biennio è stato magico per Franco Simone: è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica Italiana; ha pubblicato 2 album per festeggiare i 50 anni di carriera ed è in preparazione il terzo. Jennifer Lopez sceglie la sua interpretazione de Il cielo in una stanza per uno spot pubblicitario; partecipa con successo a I migliori Anni di Carlo Conti su Rai1; ha da poco terminato il suo tour internazionale con tappa in Santiago del Cile culminato con il concerto al Movistar Arena e l’incontro artistico con il leggendario José Luis Rodrìguez detto El Puma.

Franco Simone ha sempre avuto una vita particolare, piena di colpi di scena. I giornali cominciarono a parlare di lui per i brillanti risultati ottenuti come studente del Liceo Classico di Casarano, nel Salento. Cantava solo per gli amici. Poi lo spinsero a presentarsi al grande pubblico. Venne subito definito “il poeta con la chitarra” per la bellezza dei suoi testi. Il film della sua vita potrebbe avere per titolo “Dal Salento alle Ande”.

Dopo aver venduto milioni di dischi nel nostro paese, Franco ha infatti raggiunto una dimensione di unicità in mezzo mondo, soprattutto in America Latina. Due Telegatti di “Sorrisi e Canzoni”, un Leone d’oro alla Carriera, due Gondole d’oro, una Laurea ad Honorem in “Economia e Tecnica della Comunicazione”, numerosi dischi d’oro e di platino, un premio a Bruxelles ed un altro ad Atene, col disco “Eliòpolis”, per il miglior album di musica etnica, la vittoria come autore, su più di mille concorrenti, al Festival di Viña del Mar (il più importante dell’America Latina), i suoi testi studiati nei corsi d’italiano in paesi come Canada, Argentina, Corea, Cile, riassumono una carriera artistica trasparente, immune da scorciatoie e compromessi.

La sua creazione rock-sinfonica “Stabat Mater” è stata indicata dalla critica come un’opera perfetta. Don Ciotti ha dichiarato che in quelle note “La terra incontra il Cielo”. Il suo brano “Paesaggio” ha superato, nelle varie versioni, 250 milioni di visualizzazioni. Un corso universitario americano l’ha indicato come uno dei nostri cantautori più rappresentativi insieme a Domenico Modugno, Lucio Dalla, Fabrizio De Andrè e a cinquant’anni dai suoi esordi, ha raggiunto i primi posti in classifica nelle vendite digitali come è accaduto al suo album più recente: “Simone… è il cognome”. È in preparazione il volume che va a completare una ideale trilogia discografica.