Claude

Uno degli artisti musicalmente più interessanti di questo strano inizio 2023 è Claude, olandese di origini congolesi che ama giocare con le contaminazioni linguistiche allo stesso modo in cui fa con quelle musicali.

Il singolo Ladada (Mes Derniers Mots) sta ottenendo riscontri crescenti in Italia e in tutta Europa, dove Claude ama sperimentare e sperimentarsi proponendo quel mix originale, conseguenza delle tante culture respirate nella sua vita.

Grazie a Claude, le barriere culturali diventano di polistirolo, perché le onde musicali le penetrano senza remore. E quando si ascolta Ladada (Mes Derniers Mots), un minuto dopo sta già risuonando nella testa.

Claude è diventato uno degli artisti emergenti più ricercati nei Paesi Bassi. La sua prima esibizione ufficiale è stata nell’iconico Ziggo Dome di Amsterdam, una sala da concerto con una capienza di 17.000 persone. Un inizio che molti artisti osano solo sognare!

Il successo di Claude si sta spostando a livello internazionale, poiché in Francia la canzone è stata immediatamente aggiunta alla playlist di NRJ Radio, che è la più grande stazione del paese con 6 milioni di ascoltatori giornalieri. Sta andando bene anche in Belgio (è stato aggiunto alla playlist di MNM Radio tra le altre stazioni), in Germania, Austria e Svizzera, e ora approda nel nostro Paese.

Oggi Claude sta lavorando in studio su nuova musica e si tiene pronto per un prossimo step!

Intervista a Claude

Qual è il messaggio che intendi comunicare con “Ladada (Mes Derniers Mots)”?

La canzone verte sul lasciar andare e superare la fine di una relazione, ma può riferirsi a qualunque altra cosa. Il messaggio principale della canzone è “non rimuginare troppo a lungo sul passato, lasciatelo alle spalle, non importa quanto difficile possa esser, vivi la tua vita… quindi, ladada”.

Nella tua canzone si può trovare un vero e proprio esempio di contaminazione di lingue, stili e approcci. Qual è secondo te il segreto per cui “Ladada (Mes Derniers Mots)” piace così tanto?

Credo che la forza della canzone risieda nel fatto che ti rimane in testa dal primo ascolto. La parte del “Ladada” è estremamente riconoscibile ed è facile accompagnarla. Inoltre, infonde nell’ascoltatore una sensazione piacevole e ti fa venire voglia di ballare. Credo sia qualcosa di cui tutti abbiamo bisogno ogni tanto.

Come mai avete scelto un videoclip così minimale?

Volevamo un video semplice che spiegasse il significato della canzone. Penso che si possa raccontare una storia incorporando diverse emozioni negli scatti. Le persone si sentono connesse alla storia. Minimale può essere bello, non per forza dev’essere creato qualcosa di eccessivo.

Ci puoi parlare del tuo background artistico? Nella tua musica si sentono davvero tante sfumature…

Il mio background musicale probabilmente è simile a quello di molti altri, ho sempre cantato a casa. Anche la mia famiglia ama la musica, ha sempre accompagnato le nostre giornate. Ci piace cantare e stare insieme.

Qual è il segreto pr scalare rapidamente la Spotify Music Charts in Europa?

Sinceramente non ne ho idea. Non siamo partiti con l’idea di creare una hit. Abbiamo semplicemente ascoltato cosa pensavamo suonasse bene e non posso far altro che ringraziare chiunque lo apprezzi quanto noi. Mi sento molto fortunato per questo e non credo ci sia una formula per creare una hit.

Qual è il ruolo dei social media nella diffusione della tua musica?

Al giorno d’oggi i social media sono parte integrante della musica. Se li usi nel modo giusto puoi raggiungere molte persone. Per fortuna ho un team alle spalle che s’impegna perché questo accada. Penso che ai fan faccia piacere seguirti nella vita di tutti i giorni ed è un ottimo modo per restare connessi con loro.

Nel 2019 a Tel Aviv i Paesi Bassi hanno vinto l’Eurovision con Duncan Laurence. Ti piacerebbe partecipare?

Amo l’Eurovision Song Contest, ma ad esser sinceri, non miro ad esso. Sto processando tutto quello che sta succedendo negli ultimi mesi e se una cosa simile dovesse incrociare i miei passi, ci penserò in quel momento.

Ad aprile aprirai i concerti di Stromae ad Amsterdam. Cosa ti colpisce del suo approccio musicale?

Stromae racconta storie molto reali nella sua musica, ma lo fa in un modo in cui fa ballare il pubblico. Lo trovo affascinante. E’ un onore per me aprire i suoi concerti ad Amsterdam!

Conosci la musica italiana?

Non conosco molto della musica italiana, l’unica band che conosco sono i Maneskin, amo la loro energia! Mi piacerebbe conoscerla meglio, quindi… accetto suggerimenti!

Foto di Lina Drakostamatis