Intervista a Matilde venerdì 19 dicembre pubblicherà il nuovo Ep “REHAB“ per Columbia Records/Sony Music Italy. PRE-SAVE A QUESTO LINK
Composto da sei brani, “REHAB” nasce come un percorso di reset e ritorno alle origini, un invito ad alleggerirsi e a recuperare una connessione più autentica con sé stessi e con la natura, liberandosi dal superfluo.
Il progetto amplia e approfondisce il legame tra la musica di MATILDE e la dimensione naturale, già centrale nella sua scrittura, trasformando la parola “rehab” in una metafora emotiva di respiro, recupero e rifondazione personale.
TRACKLIST “REHAB”
- ODIO
- GUAI
- PAPAYA
- DIOR
- UNICA (feat. Germo67)
- FUORI POSTO
Intervista a Matilde, il nuovo Ep “Rehab”
Il tuo nuovo EP si intitola “REHAB”, un titolo molto evocativo. Cosa rappresenta per te e perché segna un momento di reset nel tuo percorso artistico e personale?
REHAB è prima di tutto un invito al cambiamento. Un invito che faccio a me stessa, prima ancora che agli altri. Ci tengo a dirlo: non ho pubblicato questo EP perché ho già concluso un percorso di trasformazione, anzi, sono totalmente ancora in processo. È un disco che invita a lasciare andare ciò che pesa e ad avvicinarsi a tutto quello che porta energia positiva, luce e vita. È un richiamo alla vita vera, quella vissuta davvero.
Nel progetto parli spesso di recupero, leggerezza e ritorno all’essenziale. C’è stato un momento preciso in cui hai sentito il bisogno di fermarti e ripartire da questi concetti?
Sì, c’è stato un momento molto preciso. Circa tre anni fa ho attraversato un periodo molto difficile legato all’ansia, al punto da non riuscire più a uscire di casa. Mi sono resa conto che non stavo vivendo, stavo semplicemente esistendo. Da lì ho intrapreso un percorso di terapia che mi ha aiutata tantissimo. Non è un lavoro finito, ma quello è stato il punto di svolta: il momento in cui ho capito che dovevo cambiare qualcosa.
La natura è una presenza costante nella tua scrittura. Quando è diventata così centrale e cosa ti restituisce quando componi?
La natura, in realtà, è sempre stata centrale nella mia vita. È ciò che ci circonda, da cui veniamo e grazie a cui viviamo. Respiriamo grazie alla natura. Mi piace starle vicino, sentirmi parte di qualcosa di più grande e ringraziare. So che può sembrare una visione un po’ spirituale, ma per me è semplicemente reale: la natura è qui con noi, sempre.
Nei brani di “REHAB” convivono istinto e consapevolezza. Oggi scrivi più di pancia o di testa?
Scrivo decisamente più di pancia. La fase di scrittura è molto diretta, istintiva. È meno riflessiva rispetto al passato. Magari subentra un lavoro più razionale dopo, nell’assemblaggio finale, ma all’inizio è sempre un’esigenza, qualcosa che ho bisogno di dire più che una semplice voglia.
“UNICA”, la focus track dell’EP con Germo, ha un sound pop fresco e contaminato. Com’è nato questo brano?
È nato in modo molto spontaneo. Ci siamo trovati in studio io, Germo e Stefano e in una sola giornata abbiamo iniziato e finito il pezzo. È stato naturale, fluido, e siamo rimasti tutti molto felici del risultato. Con Germo scrivo da anni, ci conosciamo profondamente a livello creativo ed è sempre bellissimo lavorare insieme.
Cosa ti piace del dialogo tra le vostre voci?
Il mix funziona, è equilibrato. Ci tenevo molto ad averlo in questo progetto perché Germo è stato una presenza importante quando ho iniziato a muovermi seriamente nel mondo della musica a Milano. Portarlo con me fa parte del mio percorso, ed è una scelta sia artistica che affettiva.
“FUORI POSTO” chiude l’EP ed è il brano più introspettivo. È stato difficile esporsi così tanto?
È stato difficile, sì. Sono una persona piuttosto riservata, ma sentivo il bisogno di raccontarmi fino in fondo. Credo sia giusto condividere certe parti di sé. Da ascoltatrice, amo i momenti in cui un artista si apre davvero, perché ti fa sentire più vicino. Farlo in prima persona, però, richiede molto coraggio.
“Papaya” ha anticipato l’EP portando energia e leggerezza. Quanto ti rappresenta oggi questo brano?
Mi rappresenta molto. È una canzone giocosa, leggera, racconta la mia parte più “spicy”, quella positiva e luminosa. Quando sono in quella fase mentale mi piace divertirmi, giocare, essere leggera. La papaya è anche il mio frutto preferito, quindi sono felice che sia diventata il simbolo del brano e della sua estetica.
Hai lavorato con Madfingerz, uno dei producer più apprezzati della scena. Com’è stato costruire con lui l’equilibrio tra immediatezza e profondità?
È stato molto bello. Mad capisce velocemente cosa vuoi fare e ti aiuta a indirizzare l’idea nel modo giusto. Avevamo già lavorato insieme all’inizio del mio percorso, quindi c’era una base di fiducia. Tornare da lui con un progetto così diverso è stato stimolante e molto positivo.
Le canzoni di “REHAB” funzionano anche in una dimensione acustica. Quanto è importante questo lato per te?
È fondamentale. Infatti faremo uscire anche una versione acustica dell’EP. L’acustico rappresenta una parte importante di me, è il lato più intimo del mio modo di fare musica. Ci teniamo molto a portare avanti anche questa dimensione.
Sui social, soprattutto su TikTok, mostri una versione molto autentica di te. Che rapporto hai con la tua fanbase?
È un rapporto bellissimo e in continua costruzione. C’è un gruppetto di ragazze che mi segue ovunque, viene a tutte le date, mi supporta tantissimo. Mi mandano video, mi raccontano quando sentono le mie canzoni in giro. È una relazione fatta di gratitudine: senza la fanbase un artista esiste, ma forse esiste un po’ meno.
Dopo la firma con Columbia Records, cosa senti sia cambiato nel tuo approccio alla musica?
Sento che tutto è diventato più serio, e questo mi dà una spinta enorme. Mi motiva a lavorare di più, a creare, scrivere, ascoltare. È una pressione positiva che mi fa venire ancora più voglia di fare.
Se ci rincontrassimo a fine 2026, quale traguardo ti piacerebbe aver raggiunto?
Mi piacerebbe aver fatto un bel featuring, magari con un altro artista emergente che stimo. Vorrei salire su più palchi rispetto a oggi e, ovviamente, far crescere ancora la mia fanbase

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello”, nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia” e nel 2205 “Ride bene chi ride ultimo”
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