Il rappresentante rumeno Theodor Andrei è obiettivamente uno dei meno quotati di tutto l’Eurovision 2023. Il suo pezzo D.G.T. (Off and On) non piace e le possibilità che possa arrivare alla finalissima di sabato 13 maggio appaiono davvero molto, molto risicate.
Intervista a Theodor Andrei, rappresentante della Romania all’Eurovision 2023
Com’è nata la canzone che porti in gara a Liverpool?
La canzone parla di un periodo molto passionale quanto duro della mia vita. Parla della guerra in amore, tra la logica e le emozioni e questo diavoletto che ti fa riprovare nonostante il male che ti ha provocato. È un argomento serio, ma con una base sexy che ho creato, contiene elementi di rock n’roll, blues, hip hop, r’n’b e pop. È una specie di pazzo, fantastico cocktail eurovisivo, una fusione di più elementi. Ha un sacco di possibili significati e spero che le persone ricevano il mio messaggio e lo capiscano.
La Romania ha presentato diverse tipologie di canzone negli ultimi anni. Come vedi la scena musicale del tuo paese?
Wow, la scena musicale rumena… In Romania si possono trovare tutti i generi che riesci a immaginare ed è per questo che è difficile produrre qualcosa di nuovo. Per questo anche nel mio brano ho mescolato varie influenze. Credo che con questo brano si sia formato un genere inedito e adoro tutto ciò. La mia è una canzone di Theodor Andrei. Comincerà ad essere qualcosa.
Conosci la scena musicale italiana?
I miei genitori amavano Eros Ramazzotti! Siamo molto legati all’Italia, ci piacciono la pizza, la lasagna e musicalmente… ho votato per i Maneskin nel 2021. Conosco alcune loro canzoni e sono strepitose.
Pensi che il successo internazionale avuto dai Maneskin o anche da Rosa Linn possano aver cambiato il modo di percepire l’Eurovision?
Senza dubbio. Molti però lo vedono solo come una gara, mentre noi artisti come lo percepiamo come una vacanza musicale e un incontro di numerosi generi e culture e questa è la parte più importante. Un bel modo per scoprire qual è la miglior canzone in ognuna di queste nazioni. Quando queste eccellenze si incontrano, formano questo impero meraviglioso che è l’Eurovision song contest.

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
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