Intervista a Vale Lambo, che ha pubblicato Lamborghini a via Marina V2, deluxe edition, arricchita da 7 tracce, dell’album uscito a gennaio.
Un racconto sonoro che spazia tra diverse produzioni e, soprattutto, un Vale Lambo intimo e inedito, che ci mostra tutta la sua versatilità: “Lamborghini a via Marina V2” è un manifesto completo – e compatto – della musica di Vale Lambo, in cui l’artista riesce a combinare, sempre con grande stile ed equilibrio, l’aspetto più banger del suo rap con quello più melodico.
Intervista a Vale Lambo
Cosa rappresenta per te la versione deluxe del tuo album?
La versione deluxe, Lamborghini a Via Marina V2, evidenzia una parte più introspettiva ed emotiva di me. Per esempio, il pezzo con Artie 5ive o 22:22 con il campione di Aiello, e brani come Pussy Gold o Me fai male sono comunque romantici, anche se mantengono l’aggressività del progetto iniziale.
A gennaio hai affermato di aver lavorato tre anni all’album, attingendo dalle tue esperienze personali. Questa volta, com’è stato il processo di produzione e come hai scelto le nuove tracce? Erano già pronte o sono nate dopo?
Alcune tracce erano già in cantiere, come Non mi affidi a nessuno, a cui lavoravo da tempo, ma la maggior parte sono nuove. 22:22 poteva essere nel primo disco, ma ho deciso di tenerla fuori per mantenere un tono più aggressivo. Le altre, come Palm Angels con Artie e Pussy Gold con Side Baby, sono nate dopo.
Il progetto ha un equilibrio tra momenti aggressivi e altri più intimi. Come sei riuscito a bilanciare questi due aspetti? E come sei arrivato a una fluidità così evidente tra le tracce?
Grazie al mio produttore NicoBeatz, che mi ha aiutato con la direzione artistica. Insieme abbiamo scelto l’ordine delle tracce, bilanciando i brani più aggressivi con quelli più dolci o da club. Alla fine, tutto si basa sull’istinto: ascoltiamo e decidiamo cosa funziona meglio.
Cosa ti ha spinto a esplorare una dimensione più intima?
Nel primo album, Lamborghini a Via Marina, c’era solo qualche episodio romantico, come il brano con Rose Villain oppure Bee, che è il pezzo più streamato. Ma oltre a questi non c’era molto altro di personale. Sentivo il bisogno di raccontare altre storie sentimentali, e la deluxe mi ha dato lo spazio per farlo.
Hai vissuto diversi anni a Londra, ma poi sei tornato a Napoli. Che ruolo gioca la tua città nella tua musica?
Napoli mi dà tantissimo a livello emotivo. Qui si respira amore e passione per ogni cosa. Londra, invece, mi ha completato dal punto di vista musicale. Napoli mi ha dato l’emotività, mentre Londra mi ha dato la musicalità e un’apertura mentale che mi ha arricchito moltissimo.
Oggi si parla tanto della scena musicale napoletana, che sta crescendo fortemente. Come valuti questa crescita?
Era ora! Da tempo spingiamo forte. Vedi Le Scimmie, Geolier, Luchè… ci sono artisti come MV Killa, Yung Snapp, che hanno spalancato le porte. È una wave che finalmente sta avendo il riconoscimento che merita.
Pensi che sia una rivincita musicale o sociale?
Entrambe. Musicalmente, perché abbiamo una melodia forte che vale molto, e dal punto di vista sociale perché c’è sempre stata una sorta di resistenza verso il nostro linguaggio. Sono felice che abbiamo superato questo ostacolo.
Tornando al disco, il pezzo con Simba La Rue è uno dei più potenti. Come è nata la collaborazione?
Con Simba ci siamo scritti su Instagram, ci siamo incontrati a Milano e siamo entrati subito in sintonia. Nico ha messo un beat che ci ha ispirato, e da lì è nata X-ADV. Abbiamo chiuso il pezzo in due giorni. Simba è stato tranquillissimo, un ragazzo serio e a modo. È stato un piacere lavorare con lui.
Rispetto ad altri artisti, prendi il tuo tempo per lavorare ai progetti. Come vedi questa dinamica nella scena attuale e cosa dicono i tuoi fan?
I fan a volte si lamentano, lo ammetto. Sto cercando di scrivere più velocemente, ma a volte la mancanza di nuove esperienze mi blocca. Però adesso sto cercando di essere più rapido, anche perché la musica oggi va velocissima. Sto lavorando su un nuovo mixtape, ma non solo.
C’è un pezzo in particolare che descrive meglio chi sei oggi e che rappresenta il tuo passato e presente?
Sì, 1991. È un pezzo che descrive bene sia il mio passato che il mio presente, e mi ricorda molto il mio album Angelo.
So che stai preparando un tour. A che punto sei?
Sì, quest’anno il tour si farà. Stiamo organizzando tutto e voglio che sia fatto bene.

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
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