11 case” è il nuovo album dei rovere, in uscita l’11 ottobre per Nigiri/Sony Music Italy, anticipato dai singoli “FUORI ROTTA“, “stupido classico” e “passanti“. Qui il link per l’acquisto.

A due anni dal loro album precedente, i rovere tornano con un disco che racconta la loro crescita personale e artistica.

11 case” è un disco stratificato, che affronta temi diversi mantenendo però un filo conduttore: lo scorrere inesorabile del tempo e i cambiamenti silenziosi che porta con sé e che influenzano i comportamenti e le sensazioni delle persone. Il nuovo album dei rovere riprende le sonorità pop che li hanno fatti conoscere e amare dal loro pubblico, ma con una vena più ruvida e matura. I ritornelli accattivanti e i riferimenti culturali si fondono ora con una profondità e una sensibilità rinnovate.

Intervista ai rovere, il nuovo album “11 case”

Cosa rappresenta “11 case” nel vostro percorso artistico?
Questo disco segna una presa di coscienza del tempo che passa. Siamo cresciuti e lo sentiamo anche nella musica. Parliamo delle nostre paure, degli errori fatti e delle decisioni prese, e tutto ciò si riflette in un album più maturo. Pur restando un po’ “eterni Peter Pan”, ci siamo resi conto che la vita cambia e volevamo condividerlo con il nostro pubblico.

Avete presentato il disco attraverso una serie listening party. Qual è stata l’esperienza e come hanno reagito i fan?
È stata un’esperienza unica! Ascoltare le nostre canzoni in un contesto così intimo è stato emozionante. Abbiamo potuto vedere le reazioni delle persone dopo un anno e mezzo di lavoro. È stato incredibile come ognuno abbia dato interpretazioni diverse agli stessi brani. Ci ha davvero caricato per i live!

Nel disco parlate del “cambiamento silenzioso”. Cosa significa per voi questo concetto?
È un aspetto che si nota solo col tempo. Da giovani, i cambiamenti sono rapidi e chiari, mentre intorno ai 30 anni si fanno più sottili. Spesso ci si ritrova in situazioni che non avevamo previsto, nate da decisioni prese senza pensarci troppo.

Il concetto di “casa” è al centro dell’album. Per voi, cosa significa ora?
Casa è il luogo dove ci sentiamo sicuri, dove possiamo essere noi stessi senza filtri. Ma, a volte, casa non è un luogo fisico. Può essere una persona, una sensazione o un ricordo. Con il tempo, abbiamo capito che ci sono tante “case” nella vita, ognuna legata a una fase diversa di noi.

Come avete bilanciato i momenti di riflessione con quelli più leggeri nella tracklist?
Ci viene naturale mescolare questi toni. Anche quando trattiamo temi profondi, cerchiamo di mantenere una certa leggerezza. È parte del nostro modo di vedere la vita: si può riflettere seriamente senza per forza essere tristi.

Nel disco emergono temi di ansia e overthinking. Come siete riusciti a canalizzare queste sensazioni nella scrittura?
È inevitabile quando sei un overthinker! Purtroppo, questi pensieri affollano la mente e trovano sempre spazio nella nostra musica. Abbiamo imparato, però, a gestirli meglio, cercando di non farci travolgere troppo.

La traccia “k.o.” vede la collaborazione con Divi de I Ministri. Com’è nata questa collaborazione?
Siamo tutti fan dei Ministri da anni, quindi collaborare con Divi è stato un sogno. È stato un processo molto naturale, e lui era entusiasta quanto noi. Ci ha scritto messaggi bellissimi dopo la sessione, e speriamo di averlo sul palco con noi per qualche data del tour.

“Stupido Classico” cattura la semplicità delle relazioni appena nate. Cosa volevate trasmettere con questa canzone?
Volevamo raccontare l’inizio di una storia d’amore, con tutte le sue ingenuità e incertezze. È stata anche la prima volta che abbiamo cercato di scrivere una canzone d’amore positiva… non ci siamo riusciti del tutto, ma ci abbiamo provato!

Siete pronti per il tour? Cosa dobbiamo aspettarci dai vostri concerti? (Qui il calendario e Qui il link per l’acquisto dei biglietti)
Non vediamo l’ora! Siamo ancora nella fase di selezione delle canzoni, ma è difficile scartare qualcosa. Ci teniamo molto a portare l’album live e a far vivere al pubblico questa nuova fase del nostro percorso.

Avete dichiarato che “11 case” è uno dei vostri progetti più importanti. Cosa lo rende speciale?
Questo disco ci rappresenta al 100%. Ogni brano è stato creato con cura, senza rimpianti. Ci sentiamo maturi e completi, e questo album è il frutto di tutto ciò che abbiamo imparato in questi anni.

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