Madame a Milano ha presentato L’Amore, il secondo album della carriera che arriva dopo gli ottimi riscontri del Festival di Sanremo 2023.
Uno showcase esclusivo e un release party in cui l’artista vicentina dimostra tutta la versatilità, ma anche un’idea di musica in continuo movimento ed evoluzione.
“La parte più difficile del mio disco è parlarne e spiegarne il significato. Per prima cosa devo chiarire che io vedo una distinzione tra la mia razionalità e la mia creatività. Questo rappresenta il valore aggiunto di tutto il progetto, che reputo un concentrato di emozioni totalizzanti, ma ricco anche momenti di gioco. Un disco in cui do voce a vari personaggi che descrivono certe particolari situazioni. Tutti abbiamo dentro un bianco, un nero, ma anche tanto sfumature. Io vorrei continuare a brillare.”
L’Amore si basa anche su un’idea di perversione, intesa come una sfida, la volontà di trasmutare un concetto in qualcosa di differente.
“Ho intitolato il disco “L’Amore” con la A maiuscola, rifacendomi a un concetto di amore come personaggio. So che a volte è declinato in modo sbagliato, ma sempre amore è. Voglio mettere in risalto questo concetto. Io cerco però di vivere l’amore nel modo più sano possibile.
Le parole sono una sfida. Con la mia musica e i miei testi vorrei sedurre, disturbare. Quello che canto non sempre coincide con quello che io penso e che combatto nelle mie battaglie quotidiane e personali. ‘L’Amore’ è un disco vario, in cui canto anche gli stereotipi legati alle donne. In questa vita vorrei capire come si tratta e si ama una donna. Lo scopo mio finale è quello di vincere e valere come donna. I pezzi giocano anche sui pregiudizi. Io mi sento un giocoliere che gioca con le palle infuocate. A volte so che è anche bello scottarsi!”
Madame presenta “L’Amore”
Nel nuovo album di Madame L’Amore evidente un approccio meno legato al mondo rap, ma più cantautorale.
“Crescendo la personalità artistica si evolve, si modifica. Ho scritto anche pezzi più rap, ma non rientravano a livello logico nel disco. Questo disco è nato dopo ‘Voce’, ‘Tu mi hai capito’ e ‘Marea’. Ho voluto fare un disco libero. Volevo provare la sensazione di divertirmi senza sovrastrutture! Riferimenti? Non posso non citare Franco Battiato e Fabrizio De André, artisti ai quali sento di assomigliare e non solo dal punto di vista strettamente musicale. Abbiamo in comune il senso del vivere. Poi ho scoperto anche la letteratura russa e certi poeti che con il tempo sono diventati punti di riferimento testuali. ‘L’Amore’ è un disco cinematografico, di immagini. Per questo sento di essermi fatta ispirare da Lars Von Trier e Matteo Guadagnino.”
Nel disco non c’è nessun featuring.
“Io ho un istinto ribelle. Essere coraggiosa è facile, naturale. Sono una matta a dirlo, ma i brani non mi hanno suggerito feariring. Avevo idee di nomi da contattare, ma nessuna canzone si prestava a una collaborazione. Avevo pensato ad Elisa, ma anche a Marra, ma sono arrivati i pezzi giusti. Non c’è stata una decisione cosciente. È successo e basta.”
Il disco si chiude con Avatar, una canzone che afferma che L’amore non esiste. Un’affermazione che sembra un controsenso, ma non lo è.
“Considero l’Amore come un tipo di connessione che si crea al di là di ogni prerogativa sociale. Ci sono tante forme di amore. In queste sfumature ci sono le gemme più preziose. Nei miei brani più recenti passo a una visione più spirituale e personale. Io sono attratta dalla disperazione. Mi esalta abbracciare chi non è fortunato. Vorrei essere la luce che illumina la curiosità. L’Amore esiste anche dove non c’è fortuna, nelle situazioni più difficili ho scoperto il potere dell’amore. Sono attratta dal bene che c’è nel male.”
Inevitabile una riflessione sul Festival di Sanremo.
“È stato difficile da affrontare e questo mi ha gasato. Mi sono molto divertita e vorrei chiarire che non sono stata censurata da nessuno. Con Amadeus abbiamo deciso di cambiare il titolo al brano per portarlo su un piano di riflessione e non sullo scandalo. Intitolare il brano ‘Puttana’? Ero indecisa. ‘Puttana’ poteva essere il titolo di una canzone all’interno del disco, ma non per Sanremo. Le idee dell’ultimo minuto sono una ricorrenza del mio lavoro! Avevo timore di non riuscire a godermelo e c’è stato anche il rischio di sbagliare tutto e di non andare. La cronaca è stata una compagna di avventure. Ho voluto fare vedere chi sono realmente. Di errori ne farò tanti nella mia vita. Sto crescendo. Sono una ragazza prima che un persona pubblico. Il fatto di cronaca è stato un motore. L’ultima puntata è stata una liberazione.”
Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.