Mannarino

Sarà disponibile dal 17 settembre il nuovo album di Mannarino V (Polydor / Universal Music Italia). L’artista, quattro anni dopo Apriti Cielo, torna con un disco primordiale e futuristico. Un viaggio in profondità nelle radici dell’umano alla ricerca di forme nuove di resistenza che partono da un’immagine potente della donna.

Sono passati due anni dell’indimenticabile concerto al Museo D’Orsay di Parigi e ora l’artista è pronto per il ritorno in grande stile con un progetto disponibile in versione cd e doppio vinile oltre che su tutte le piattaforme digitali di streaming e download.

“Venere Voce Vita Ventre
Valore Volume Veleno
Violenza Villaggio Vertebre
Vagina Vulcano Vagabonda
Vento Vene Vegetazione
Vanità Verbo Verità.
#V il mio nuovo album”

Mannarino V

Prodotto dallo stesso Mannarino, l’album è stato registrato tra New York, Los Angeles, Città del Messico, Rio De Janeiro, l’Amazzonia e l’Italia.

Tra i collaboratori i produttori internazionali Joey Waronker e Camilo Lara (Mexican Institute of Sound) oltre che Tony Canto e Iacopo Brail Sinigaglia.

V è un invito ad appellarsi alla saggezza ancestrale degli esseri umani. Un disco che parla le lingue del mondo, intriso di suoni di foresta e voci indigene registrate in Amazzonia. Mannarino va alla ricerca della sorgente tribale e atavica dell’umanità, proposta come unico e potente antidoto contemporaneo alla brutalità del disumano.

Natura, patriarcato, animismo, femminilità, rapporto uomo-donna, sono questi solo alcuni dei temi affrontati dal cantautore nel disco più politico e visionario della sua carriera dove l’amore, l’irrazionale e un senso magico della vita diventano strumenti reali di decolonizzazione del pensiero e di resistenza umana.

Mannarino

La cover

La cover del disco raffigura una donna combattente, guerriera. L’immagine è l’unione di due elementi: la donna e la resistenza indigena fusi insieme in un’azione, quella di calarsi il passamontagna – o forse di toglierlo – immagine evocativa di una entrata in azione, un’azione che è difesa non violenta, poetica e ispiratrice.

Calarsi il passamontagna per andare in guerra o toglierlo per mostrare e difendere la propria identità? Un’immagine contemporanea che trova la sua forza in una nuova tribalità, allo stesso tempo antica e futura.

Foto di Magliocchetti

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