Michele Merlo padre
La scomparsa di Michele Merlo, avvenuta a causa di una leucemia fulminante lo scorso 6 giugno, è una ferita ancora aperta. Una morte inspiegabile e difficile da accettare, soprattutto per la famiglia del giovane cantautore.
I magistrati di Bologna hanno trasmesso alla Procura di Vicenza gli atti dell’inchiesta, un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti.
Un nuovo elemento che ha provocato una forte reazione da parte del padre di Michele, che in un’intervista a Il Resto Del Carlino esprime tutto il suo dolore e la rabbia per una verità che ancora non è emersa del tutto.
L’Inchiesta della Procura di Bologna
Queste le parole del padre di Michele al Corriere della Sera.
“Il 26 maggio Michele stava già male e si presentò al Pronto soccorso di Cittadella con dolori e uno strano ematoma alla gamba.
Ma tre ore dopo il triage, era ancora in attesa. Così, scocciato, andò via. Da casa, spedì un’email allo studio del medico di famiglia di Rosà allegando la foto dell’ematoma, ma dallo studio associato lo richiamarono rimproverandolo per aver spedito l’immagine.
Allora mio figlio si presentò di persona e fu ricevuto da qualcuno, quasi certamente non il suo medico, che si limitò a massaggiargli la gamba con una pomata.”
Secondo la perizia.
“Se entro il 27 maggio Merlo fosse stato sottoposto a esami del sangue, sarebbero emersi i segnali di una emopatia acuta che avrebbe comportato il ricovero e l’inizio di una terapia adeguata. Fosse andata così le probabilità di sopravvivenza sarebbero state tra il 79% e l’87%.”
Michele Merlo, il duro sfogo del padre
“Hanno ucciso mio figlio, voglio tutta la verità. Bastava un emocromo per salvarlo. […] È stato rimbalzato da un posto all’altro quando bastava un emocromo per capirne il problema. È tutto un sistema sanitario che è sbagliato, questo va condannato.”
Parole forti, di un uomo distrutto alla ricerca della verità su un calvario che si è consumato tra il 2 e il 6 giugno, ovvero tra il primo accesso al Pronto Soccorso di Vergato e la morte avvenuta all’Ospedale Maggiore di Bologna.
“Per me un colpo al cuore. Mi domando, per quale motivo? Mi aspettavo che la Procura di Bologna andasse avanti, che i Nas accertassero eventuali responsabilità di quei sanitari che hanno visitato Michele. […]
Oggi mi si dice che una volta arrivato all’ospedale di Vergato tutto era già compromesso. Bene, allora perché un dirigente medico del decimo piano del Maggiore, davanti al sottoscritto e a tutti i miei parenti, chiese scusa a nome suo e di tutta la categoria?
Di cosa si scusò se non è venne sbagliato niente? Io e la mia famiglia non cerchiamo vendette, nemmeno soldi, ma la verità sì. Se qualcuno ha sbagliato dovrà pagare e noi andremo fino in fondo.”

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
📢 Segui iMusicFun su Google News:
Clicca sulla stellina ✩ da app e mobile o alla voce “Segui”
🔔 Non perderti le ultime notizie dal mondo della musica italiana e internazionale con le notifiche in tempo reale dai nostri canali Telegram e WhatsApp.