Jean-Michel Jarre

Nel corso della sua illustre carriera cinquantennale costellata di record, il pioniere della musica elettronica Jean-Michel Jarre si è sempre spinto oltre ogni limite dal punto di vista sonoro, tecnologico ed emotivo. Dopo 21 album e 85 milioni di copie vendute, l’artista francese rimane dunque un avanguardista e lo dimostra con il suo nuovo album “Oxymore” (Sony Music Italy): un progetto unico e ancora più fuori dall’ordinario, anche per i suoi standard, in uscita il 21 ottobre.

L’album è un omaggio a Pierre Henry, compositore francese scomparso nel 2017, nonché uno dei primi sostenitori della musique concrète, il movimento innovativo al quale anche Jarre ha voluto rendere omaggio. Nello specifico, Jean-Michel si è ispirato ad alcuni brani e sample del repertorio del compositore, ricevuti dalla vedova di Henry e creati prima della sua dipartita.

La storia di questa collaborazione nasce dall’idea di lavorare insieme sul mio progetto Electronica (2015, nda). Poi Pierre si è ammalato e non abbiamo concluso il lavoro. Mi ha commosso il fatto che mi abbia lasciato alcuni brani per un progetto futuro. Lavorare con i suoi suoni mi ha portato su una strada creativa che altrimenti non avrei mai intrapreso. Ho attinto da diverse tracce alcuni dei suoi suoni. Oxymore è davvero un tributo al modo francese di approcciarsi alla musica moderna, alla musica elettroacustica, e ai miei primi studi al GRM (Groupe de Recherches Musicales), dove Pierre ha influenzato il futuro della musica elettronica mondiale”, racconta Jean-Michel Jarre.

Jean-Michel Jarre, “Oxymore”

Dal punto di vista sonoro, “Oxymore” rappresenta la prima uscita commerciale che utilizza completamente il suono multicanale e binaurale (3D spaziale), con Jarre che non si limita a produrre, ma anche a comporre e registrare in audio a 360°.

Nella vita reale lo stereo non esiste, il nostro campo audio è a 360 gradi. Oggi la tecnologia ci permette di esplorare la composizione in audio spaziale e questo offre a noi musicisti un’esperienza completamente nuova nel processo creativo. La musica sarà più facilmente fruibile da chiunque con le normali cuffie o con le nuove generazioni di sistemi audio, offrendo un modo più reale e naturale di ascoltare il suono e la musica in maniera completamente immersiva“, commenta l’artista francese.

E aggiunge: “Sono convinto che i formati sonori multicanale e binaurali siano il futuro della musica. Siamo ancora nell’era oscura dell’immersività e abbiamo ancora molti problemi tecnici da risolvere, ma ci stiamo arrivando“.

“Oxymore”: la Tracklist

  1. Agora
  2. Oxymore
  3. Neon Lips
  4. Sonic Land
  5. Animal Genesis
  6. Synthy Sisters
  7. Sex In The Machine
  8. Zeitgeist
  9. Crystal Garden
  10. Brutalism
  11. Epica

Jean-Michel Jarre… nasce Oxyville

Jean-Michel Jarre ha inoltre creato Oxyville, un nuovo spazio VR in cui gli utenti possono esplorare e ascoltare “Oxymore” in audio spaziale.

Ho concepito una città della musica a metà tra Metropolis e Sin City. La sua architettura è fatta di parti rotte di vecchi sintetizzatori analogici e di primi registratori a nastro. Questi elementi vintage sono stati usati per creare una città della musica nella quale si può vagare.

Per ogni brano c’è un quartiere diverso e alla fine si viene automaticamente teletrasportati in quello successivo. Mi piacerebbe sviluppare questa città come una sorta di sandbox, dove i musicisti possono collaborare e restare per un po’ di tempo con i propri avatar.

Mi piace l’idea della connessione, ma ciò che mi affascina davvero della VR è l’aspetto sociale, ossia la possibilità di riunire persone che sono isolate per motivi geografici, economici o di disabilità, affinché possano condividere e connettersi con il resto del mondo per vivere esperienze uniche”.