In questi giorni fa discutere quanto accaduto a Petra Magoni. La raffinata artista, anima del progetto Musica Nuda, si è vista annullare un concerto a poche ore dall’inizio per un presunto rifiuto a sottoporsi a un tampone.
L’annuncio della cancellazione dell’evento è stato dato su Facebook dagli organizzatori di Tuttistannobenefestival, una rassegna che si sta svolgendo nel comune di Cappanori (Lucca).
“La nostra linea è da sempre la responsabilità nei confronti di una comunità che cerca da due anni di ripartire. A fronte di una comunicazione chiara e netta sulla necessità di avere una dimostrazione di negatività al virus conforme alle direttive del sistema sanitario nazionale, ci è stato comunicato un rifiuto da parte dell’artista Petra Magoni di seguire la direttiva di comportamento definita da ‘Stanno Tutti Benei che fa riferimento alle indicazioni del decreto legge dello scorso 23 luglio.
Per noi questo rappresenta una mancanza di rispetto nei confronti di quanti, operatori del mondo dello spettacolo e volontari, lavorano da mesi per rendere possibile questo spazio di condivisione. Ecco perché non potremo ascoltare un concerto a cui tenevamo molto.”
La replica di Petra Magoni
L’artista ha detto la sua in un’intervista al Corriere della Sera.
“Ho soltanto avuto l’ardire di farmi e fare delle domande. Nella corrispondenza via e-mail agli organizzatori nei giorni precedenti ho sollevato dubbi sulla legittimità della richiesta, che non era contemplata negli accordi iniziali. Nel decreto legge in vigore da ieri non ci sono disposizioni riguardo chi sta lavorando ma solo verso chi sta fruendo del servizio.”
Spiega l’artista.
“La corrispondenza via e-mail mi è sembrata sempre cordiale e rispettosa, quindi mai mi sarei aspettata l’aggressività che mi sono trovata ad affrontare. Alla fine mi ero anche resa disponibile a fare il tampone in loco, e mi sono messa in fila, ma me lo hanno negato. Il tutto condito con una maleducazione che mai avevo sperimentato.”
Una questione annosa e che sta facendo discutere, in un periodo in cui anche per accedere a un concerto è necessario il green pass.
“Sinceramente ci sono rimasta molto male. Per chi canta è pericoloso e anche dannoso abusare con i tamponi, quindi vorrei farli solo lo stretto necessario. Avendo concerti quasi ogni sera sottoporsi, sana e senza alcun sintomo a questo trattamento sanitario diventa una tortura e in passato più volte mi è uscito sangue dal naso, si sono formate delle croste che ai tamponi successivi si riaprivano. Certo non è piacevole, e ci sono già studi che confermano la pericolosità dei tamponi per l’apparato fonatorio.”
Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.