Prim, nome d’arte di Irene Pignatti, artista modenese classe 1999, continua il suo percorso artistico con “Colleghi borghesi”, suo secondo brano italiano disponibile da domani venerdì 5 luglio per Carosello Records, scritto dalla stessa Prim e prodotto da Luca Jacoboni.
Dopo l’uscita di “Ho paura di morire”, in cui l’artista racconta con un’innocenza disarmante la sua più grande fobia, “Colleghi borghesi” rivela una nuova sfumatura dell’interiorità di Prim che ha radici profonde nelle sue esperienze d’infanzia e nel rapporto con la sua famiglia.
In “Colleghi borghesi” il calore e la dolcezza della voce di Prim ci accompagnano in un vero e proprio viaggio nel tempo in cui l’artista rivive la separazione dei suoi genitori attraverso lo sguardo tenero ma lucido di una bambina.
Con le parole di questo brano imprime di getto su carta questo amaro flusso di ricordi, dando vita alla canzone in meno di mezz’ora. Dalla sensazione di abbandono all’inadeguatezza, dalle vacanze separati ai natali divisi, ogni nota e ogni parola ci immerge nel mondo fragile e tenero della giovane Prim.
La melodia si arricchisce di un arpeggio disteso alla chitarra che dona un senso di leggerezza al brano, riportandoci nel mondo lo-fi e bedroom pop che aveva già caratterizzato il precedente singolo di Prim “Ho paura di morire”.
L’artista racconta di “Colleghi borghesi” con la delicata ironia che la contraddistingue:
“Questo brano parla della mia infanzia e di quanto sia stato complicato metabolizzare il divorzio dei miei genitori. Paradossalmente faccio più fatica in età adulta ad accettare questa cosa, forse perché i traumi che ho vissuto da piccola continuano a ripercuotersi in situazioni quotidiane della mia vita. Ho voluto trasformare questi ricordi dolorosi in un “viaggio nel tempo”, per rivivere alcuni momenti della mia infanzia: le vacanze divise (un mese con mia madre un mese con mio padre), i natali divisi, ecc.
Tra tutti i miei brani questo è forse uno dei più difficili da cantare essendo un accurato racconto di una parte della mia vita. Mi dispiace un po’ averlo scritto in maniera così diretta, spero che i miei genitori non si arrabbino: giuro che non ce l’ho con voi, solo con la vita.”
Prim è una ragazza estremamente solare e per certi versi buffa, un ritratto che va facilmente in contrasto con la delicatezza avvolgente e i racconti delle sue canzoni, come è trapelato anche in quei brevi momenti avuti sul piccolo schermo in cui performance acustiche cariche di emotività sono state bilanciate da una personalità esuberante.
La stessa esuberanza che trova spazio sui suoi profili social (@ciaosonoprim) dove anche il lancio del nuovo singolo è stato comunicato attraverso un immaginario che richiama l’innocenza e la spontaneità del mondo dell’infanzia: il gioco dell’impiccato per spingere i fan ad indovinare il titolo del brano, svelato poi attraverso braccialetti dell’amicizia e il video di un bambino ripreso a scrivere con un pastello in spiaggia.
Come in “Ho paura di morire”, l’artwork è stato realizzato dalla stessa Prim che ha attinto nuovamente alle foto d’archivio dei suoi nonni, riportandoci tra le atmosfere nostalgiche anni ’70 di una spiaggia in Liguria.
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