Gianluca Grignani, in gara a Sanremo 2023 con Quando ti manca il fiato, in un’intervista parla del padre, a cui è dedicato il brano del prossimo Festival.
Nel brano il cantautore parla della telefonata ricevuta dal padre, in cui l’uomo gli chiese.
“Tu verrai o no al mio funerale?”
Grignani spiega.
“Sarà stato una decina di anni fa, era un periodo in cui mi si era rimarginata la ferita provocata della separazione dei miei che era avvenuta quando avevo 18 anni. Era stata una separazione non gestita, ma non fra padre e madre quanto fra padre e figlio. Lui se ne è andato in maniera poco consona: ha messo in mezzo me. Mi sono sentito solo. […] E’ ancora in vita anche se non ci vediamo da almeno 15 anni. Vive in Ungheria. Non ha ancora sentito la canzone e non vorrei che gli scoppiasse il cuore…”
Sanremo 2023, Gianluca Grignani parla del padre
“Ho paura di essere simile a una persona che ha fatto errori e che non so se dovrei accusare o scusare. Allo stesso tempo mi manca la sua immagine. Quando mi incontro con l’altro suo figlio sento di avere delle radici. La differenza è che io so dire ti voglio bene e so abbracciare, i miei genitori non lo facevano.”
Un pensiero poi alla carriera.
“Prima di iniziare questa carriera ero convinto che se il pubblico non mi avesse capito avrei mollato. Arrivai al Festival dopo la pubblicazione di “La mia storia fra le dita” che era stata capita ma non come volevo io: ebbe inizio quell’odissea che tutti dobbiamo attraversare per essere l’Ulisse della nostra stessa vita.”
Queste le parole riportate dal Corriere della Sera.
Foto di Ste Brovetto
Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.