Sono trascorsi sedici anni dalla scomparsa di Sergio Endrigo, baluardo della canzone d’autore, protagonista della scena musicale italiana per più di quarant’anni. Noto per essersi aggiudicato la vittoria di Sanremo ’68 con “Canzone per te“, oltre ad aver composto brani di successo e collaborato con scrittori, poeti e musicisti del calibro di Giuseppe Ungaretti, Gianni Rodari, Pier Paolo Pasolini, Franco Migliacci, Sergio Bardotti, Vinicius de Moraes, Toquinho e Luis Bacalov.
Nato a Pola il 15 giugno del 1933, la sua infanzia è profondamente segnata dalle vicende post belliche della Seconda Guerra Mondiale, legate all’esodo istriano. E’ ancora un ragazzino quando viene costretto ad abbandonare la sua terra per trasferirsi, prima a Brindisi e poi a Venezia. Abbandona gli studi per aiutare economicamente la famiglia, cominciando a lavorare come facchino e fattorino, per poi avvicinarsi alla musica suonando da autodidatta la chitarra.
Racimola i primi ingaggi in diverse orchestre, fino ad entrare a far parte stabilmente del complesso di Riccardo Rauchi, dove conosce Riccardo Del Turco che diventerà in futuro suo cognato. Poco dopo comincia a scrivere le sue prime canzoni e nel 1962 lancia “Io che amo solo te”, uno dei suoi brani di maggior successo che negli anni verrà inciso e reinterpretato da numerosi artisti, tra cui Ornella Vanoni, Mina, Claudio Baglioni, Massimo Ranieri, Fiorella Mannoia, Gianna Nannini e Fabio Concato.
Ha partecipato al Festival di Sanremo per ben nove volte, debuttando nel 1966 con “Adesso sì” per poi tornate per altri cinque anni di seguito: nel 1967 con “Dove credi di andare”; nel 1968 trionfando con “Canzone per te”; nel 1969 arrivando secondo con “Lontano dagli occhi”; nel 1970 classificandosi terzo con “L’arca di Noè” e nel 1971 con “Una storia”. Infine, torna in riviera nel 1973 con “Elisa Elisa”, nel 1976 con “Quando c’era il mare” e nel 1986 con “Canzone italiana”.
Una parte significativa della carriera di Endrigo ha a che fare con il repertorio destinato ai bambini, canzoni come “La casa”, “La papera”, “Il gatto”, “Le api”, “La pulce”, “Il pappagallo”, “L’orologio”, “Un signore di Scandicci”, “Napoleone”, “Mi ha fatto la mia mamma” e la popolarissima “Ci vuole un fiore”.
Nel corso di ben quattro decenni ha composto circa duecentocinquanta canzoni, cantandole in diverse lingue, tra cui il portoghese, lo spagnolo, il francese, l’inglese, il greco e lo slavo, suscitando particolare interesse anche all’estero, soprattutto in Brasile. Di Sergio Endrigo restano l’onestà intellettuale e la capacità di comunicare emozioni, sia ai grandi che ai piccini, in maniera limpida e universale. Perchè se è vero che “per fare un tavolo ci vuole il legno”, per fare un grande artista ci vuole un grande uomo.
Le canzoni più belle di Sergio Endrigo
- Bolle di sapone (1960)
- I tuoi vent’anni (1961)
- La brava gente (1961)
- Io che amo solo te (1962)
- Il soldato di Napoleone (1962)
- Aria di neve (1962)
- Vecchia balera (1962)
- Via Broletto 34 (1962)
- Un giorno come un altro (1964)
- La rosa bianca (1963)
- Era d’estate (1963)
- Teresa (1965)
- Adesso sì (1966)
- Mani bucate (1966)
- Girotondo intorno al mondo (1966)
- Dove credi di andare (1967)
- Canzone per te (1968)
- Marianne (1968)
- La colomba (1968)
- Lontano dagli occhi (1969)
- La casa (1969)
- L’arca di Noè (1970)
- Una storia (1971)
- La prima compagnia (1971)
- Il pappagallo (1972)
- La pulce (1972)
- Elisa Elisa (1973)
- La bella famiglia (1974)
- Una casa al sole (1974)
- Ci vuole un fiore (1974)
- Quando c’era il mare (1976)
- Scene la notte (1976)
- Sarebbe bello (1977)
- C’era una volta (1978)
- Dove vanno i sogni la mattina (1978)
- Il paese del no (1979)
- Trieste (1981)
- Amiamoci (1981)
- Mal d’amore (1982)
- Si comincia a cantare (1982)
- Canzone italiana (1986)
- Siamo artisti di averti (1986)
- E allora balliamo (1986)
- Il giardino di Giovanni (1988)
- Questo è amore (1988)
- Tango rosso (1990)
Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte di raccontare. È autore del libro “Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin” (edito D’idee), impreziosito dalla prefazione di Amadeus. Insieme a Marco Rettani ha scritto “Canzoni nel cassetto”, pubblicato da Volo Libero e vincitore del Premio letterario Gianni Ravera 2023.
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