Damiano David

Ospite del podcast Supernova di Alessandro Cattelan, Damiano David ha raccontato aneddoti inediti su Sanremo, sulla sua compagna Dove Cameron, su Cristiano Malgioglio e sul suo rapporto con l’Italia e la musica.

Parlando del Festival che ha segnato la sua ascesa internazionale, Damiano ha rivelato quanto fosse improbabile la vittoria nel 2021: “Sanremo è Sanremo. Che noi potessimo vincere l’Eurovision ci poteva stare: è uno show che punta sulla teatralità e sullo spettacolo. Avevamo una canzone pop, eravamo super glam. Ma vincere Sanremo non aveva senso.”

Ha poi ricordato i competitor di quell’anno: “C’erano almeno sette canzoni mega forti: Fedez e Franci (Michielin), Ermal Meta, Noemi… tanta gente forte. Noi avevamo il nostro pubblico, ma vincere il primo Sanremo? Non l’ho mai capito. Era una possibilità su un miliardo, come la Roma che ribalta il Barcellona. Eppure ci siamo riusciti.”

L’ospitata di Damiano David a Sanremo 2025 non è passata inosservata, ma a rubare la scena è stata la sua compagna, l’attrice e cantante americana Dove Cameron, che ha scoperto un’inaspettata passione per Cristiano Malgioglio.

“Ho dovuto spiegarle cos’è Sanremo e lei si è innamorata di Malgioglio. Ora è il suo nuovo Dio!” ha raccontato divertito Damiano. “Gli ho spiegato chi era: un uomo con questo look pazzesco, mega assurdo e poi anche uno dei più grandi songwriter della storia della musica.”

Quando Cattelan ha ironizzato su Malgioglio come possibile membro dei Måneskin, Damiano non ha avuto dubbi: “Assolutamente sì. Malgioglio è un Maneskin senior ad honorem.”

Nel corso dell’intervista, Damiano ha anche parlato del dietro le quinte della vita da rockstar, sottolineando quanto sia essenziale mantenersi in forma per affrontare i tour mondiali.

“Attività fisica? Per forza sì. Il tour è una cosa molto vicina all’atletismo agonistico. Nel senso che corri il rischio di farti male o di avere fastidi come torcicollo o problemi alla schiena. Quindi sì, devi essere il più in forma possibile. Devi anche mangiare bene e bere bene. Negli anni ’80 non ti vedeva nessuno e se facevi un concerto orribile non era un problema perché lo vedevano quelle x mila persone che erano lì. Rimaneva iconico quello che facevi di buono. Adesso non posso sbagliare”. 

Il sogno di una carriera internazionale era ben chiaro sin dagli esordi della band: “Io dicevo sempre: ‘A un certo punto ci sediamo tra i grandi’. La nostra musica aveva già un taglio internazionale, abbiamo iniziato cantando in inglese. L’italiano è arrivato dopo. Era un sogno incosciente, come fare l’astronauta o giocare in NBA. Ma non siamo mai stati smentiti.”

Con la sua vita divisa tra Los Angeles e l’Italia, Damiano continua a tenere un piede nel rock e uno nelle sue radici. E ora, tra un tour e l’altro, ha anche un nuovo virtuale compagno di viaggio inatteso: Cristiano Malgioglio, il “Maneskin senior“.

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