Ditonellapiaga ha da poco pubblicato l’album Flash, ma anche il nuovo singolo Latitante e in autunno sarà protagonista di un club tour (Qui il calendario e Qui il link per l’acquisto dei biglietti). La cantante si è raccontata in un’intervista a Fanpage.
“Quando fai un disco c’è un momento in cui scrivi e devi dilazionare meglio le uscite senza avere l’ansia di dover per forza far uscire qualcosa. Il punto, per me, è che se non hai niente da fare uscire è meglio stare zitto e io in quel momento non avevo niente da pubblicare perché non avevo niente da dire, non avevo avuto il tempo di pensare a cosa stavo vivendo e quindi ho preferito starmene zitta e solo successivamente elaborare tutto quello che mi era successo e scrivere da me un nuovo disco. Anche perché le canzoni me le scrivono da sola, quindi ovviamente ho bisogno anche di tempo per scrivere, appunto, e per metabolizzare le cose che succedono.”
Ditonellapiaga si affida a un team di produttori per proporre un lavoro eccellente e coerente al suo percorso.
“Purtroppo per loro sono una rompiballe, una grandissima rompiballe. Tendenzialmente lo faccio perché le cose che canto devono rispecchiarmi a livello sonoro in tutto, do delle direttive molto precise su tante cose, quindi è, sì, un lavoro molto di squadra, però io ci sono sempre, è raro, forse è impossibile, che io non ci sia quando lavoriamo alla produzione, anche se non devo fare materialmente niente.”
Per Ditonellapiaga Sanremo è stata una svolta.
“Prima la musica era una passione e basta, anche a livello di tempo, era una cosa che potevo concedermi quando non dovevo fare altro, tipo lavoricchiare per mantenermi un po’ e soprattutto era una cosa che facevo quando ero ispirata, quindi mi succedeva una cosa e scrivevo una canzone. O vivi la vita di Hemingway, oppure se vivi una vita tipo la mia, che è una vita abbastanza normale, devi un po’ andartela a ricercare. Quando la musica diventa un lavoro è proprio questo, secondo me, la cosa che bisogna imparare e che io ho imparato anche con grande gioia: devi stimolarti costantemente con storie che non sono tue, con ricerca di nuove sonorità, questo è cambiato molto, ma ci sono anche degli aspetti negativi, come le pressioni. A cambiare soprattutto, però, è stato il mio rapporto con il giudizio degli altri, tutti i messaggi che ti arrivano, o il percepito, tipo quando ti chiedi: cosa penseranno gli altri di me? Il rapporto con l’ego va un po’ ad alti e bassi, un momento ti senti fighissima, quello dopo ti senti da buttare, però vabbè è così…”
Infine, in vista del tour, una riflessione sul pubblico.
“Io ho un pubblico stupendo, cioè sono proprio contenta perché sono persone innamorate della musica, hanno gli occhi a cuore quando facciamo i concerti e quindi è sempre un momento bello. A me ha dato tantissimo vedere in faccia le persone che mi ascoltano, forse è la cosa che è cambiata di più, perché prima erano persone a caso che passavano di lì e mi ascoltavano, adesso invece sono persone che sanno perfettamente chi sono.”

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
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