Emma

Emma è una donna che ha saputo affrontare le avversità della vita con grinta e determinazione. In un’intervista a Vanity Fair, l’artista si racconta senza filtri, condividendo riflessioni sulla sua carriera, le battaglie personali e i sogni per il futuro.

Dopo un anno e mezzo di lavoro ininterrotto, tra promozione dell’ultimo album e concerti live, Emma ha deciso di prendersi una pausa. “Non mi fermo perché sto male,” precisa, “ma per respirare e ritrovare nuovi spunti creativi. Le canzoni non si comprano al supermercato, serve vivere per scriverle.”

Questa pausa, tuttavia, non è solo un momento per ricaricarsi, ma anche un’opportunità per restituire qualcosa. Emma ha accettato l’invito di Vanity Fair e Teatro Puntozero per incontrare i ragazzi del carcere minorile Beccaria di Milano. “Non vado per giudicare, ma per ascoltare. Spesso, chi prende strade complicate non ha avuto altre possibilità,” spiega, mostrando la sua empatia verso chi è meno fortunato.

Il corpo di Emma racconta una storia di lotta e resilienza. Dopo una diagnosi di cancro all’utero a 20 anni e due recidive, ha affrontato l’asportazione delle ovaie e altre sfide personali, come la recente perdita del padre. Tuttavia, Emma non si è mai nascosta: “Mi piace il mio corpo, è quello di una donna che ha combattuto e che è sopravvissuta. Tante altre oggi non ci sono più.”

La cantante è consapevole di aver affrontato momenti difficili, ma è anche orgogliosa di non essersi mai piegata agli standard estetici imposti dalla società. “Mi sono esibita anche con otto menti e le braccia gonfie. Se per qualcuno era un pretesto per svilirmi, qualcun altro avrà pensato: ‘Quella non si vergogna di essere sé stessa.’”

Emma non è nuova alle critiche e agli attacchi, soprattutto sui social. Dai commenti sull’aspetto fisico agli insulti più volgari, ha imparato a non lasciarsi abbattere. “Negli anni ho capito che l’odio è solo un modo per attirare l’attenzione,” afferma. Tuttavia, quando le offese diventano universali e colpiscono altre donne, Emma non esita a rispondere con forza: “Non umiliano solo me, ma anche le ragazze che mi seguono.”

Uno dei temi più intimi affrontati nell’intervista riguarda la maternità. Emma ha scelto di rinunciare a un figlio finché in Italia la procreazione assistita non sarà accessibile ai single. “Vorrei un figlio, ma non a queste condizioni. È una battaglia che sento profondamente.”

Emma Marrone si conferma una figura ispiratrice, capace di trasformare ogni sfida in una nuova occasione per crescere. La sua forza, il suo impegno sociale e la sua autenticità sono un esempio di resilienza e umanità. In lei convivono una determinazione inflessibile e una vulnerabilità che non ha paura di mostrare, rendendola una delle artiste più amate e rispettate del panorama italiano.

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