Paolo Meneguzzi, cantautore e rappresentante svizzero all’Eurovision 2008, parla dell’edizione 2025 della kermesse, terminata con la vittoria di JJ.
“Eurovision 2025!
Direi l’edizione più scarsa degli ultimi anni, parlo di canzoni. Ma che cosa scelgono per rappresentarsi le Nazioni partecipanti?
Veramente un cliché dietro l’altro tra l’utilizzo dell’IA senza gusto e senza ricerca, un ritorno al cantautorato basico, senza innovazione, ma solo un ritorno a qualcosa che conosciamo già ma senza nulla di accattivante come normalmente fanno i grandi ritorni di un genere. Per certi, un ritorno, ma fatto solo peggio.
Un vincitore con una bellissima voce, con una canzone inutile per un mercato discografico, tanto che non si è praticamente mosso di followers su Instagram.
Peggio del nostro Nemo che già si era mosso poco rispetto, ad esempio, a Loreen, ai Måneskin che in 3 giorni erano già a milioni di follower, segnale che qualcosa stava succedendo evidentemente.
Una ricerca sfiancante del trash elegante, che alla fine non è altro che trash, dimenticandosi di scrivere delle belle canzoni e soprattutto che è il festival della canzone Europea e non della sfrenata voglia di far parlare di qualcosa, di creare un caso o di dimostrare qualcosa.
Chi canta, chi urla, chi nemmeno canta, chi usa il falsetto perché ormai bisogna usarlo perché fa scena, chi si maschera, chi usa l’AI, chi canta per un Paese ma parla degli altri, chi si veste come Cristo (ormai quasi tutti), chi non canta ma balla, chi non si sa perché sia lì, chi non sa di essere lì, chi vola, chi si sbiotta… il tutto mascherato e coperto da una produzione televisiva fantastica, Ok, figo, ma le canzoni?
Direi un’edizione che ci dimenticheremo presto in quanto a canzoni.
Ragazzi giovani che scrivono bene ce ne sono tanti ma peccato, non presi in considerazione qui.
Una lode solo alla canzone della nostra Zoe, della mia Svizzera, una bella canzone, finalmente normale, presentata in modo serio, in un contesto allucinogeno. Zero points? Esatto, rappresenta proprio tutto il distorto che sta succedendo, nella vita di oggi e di questi tempi.
Detto questo, buona fortuna a tutti e… spero di sbagliarmi…
Pablo”
Così Paolo Meneguzzi commenta l’Eurovision 2025, con un parere differente rispetto all’edizione 2024, quanto esaltò la vittoria di Nemo (ne abbiamo parlato Qui).
Il cantautore ticinese, oltre ad aver partecipato in gara all’ESC 2008 di Belgrado con il brano Era Stupendo, è tra gli autori di Pigiama Party, il brano con cui Simone Grande ha rappresentato l’Italia allo Junior Eurovision 2024 di Madrid.

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
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