Fabio Fazio, ospite del podcast di Giacomo Poretti, ripercorre la carriera parlando di Quelli che il calcio e del Festival di Sanremo.
“Durante la prima puntata di Quelli che il calcio, mentre ero in diretta, telefonò l’allora direttore generale o presidente Rai, non ricordo – hanno sempre avuto questo senso della lungimiranza – dicendo: “Questo programma è una vergogna, una cosa inaudita, non si capisce nulla, la gente parla di cose che non si vedono, non si può mandare in onda una cosa così”. Voleva farci chiudere, poi il giorno dopo sono usciti i dati di ascolto… e mi hanno fatto fare Sanremo“.
Racconta Fabio Fazio, che poi entra si concentra su Sanremo, di cui ha condotto ben 4 edizioni (1999, 2000, 2013, 2014).
“Rifare Sanremo? La vedo difficile. Mi piacerebbe dirti che per i prossimi 4 anni sicuramente no, ma credo di poter dire anche per i prossimi 14!“.
Infine un aneddoto su Ornella Vanoni, con cui condivide l’esperienza a Che tempo che fa.
“Un pomeriggio mi chiama, ero in riunione, quindi non le rispondo. La richiamo tre ore dopo, lei dice così: “Non mi ricordo un caxxo del perché ti ho chiamato, sto mangiando salmone e bevendo champagne’. E chiude, fine della conversazione“.
Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.