Fedez Beppe Sala

Il freestyle di Fedez a Real Talk continua a far discutere, le parole contro il sindaco di Milano, Beppe Sala, hanno scatenato un acceso botta e risposta. Nel suo intervento, il rapper ha criticato la gestione della sicurezza della città, usando parole taglienti: “Milano brucia, uno stupro ogni venti ore. Beppe Sala, un influencer con la fascia tricolore”.

Il sindaco di Milano non è rimasto in silenzio. Durante la presentazione del programma espositivo meneghino per il 2025, ha risposto alle accuse con una frase altrettanto incisiva: “Non mi sembra che Fedez abbia contribuito alla sicurezza di Milano, se vogliamo dirla tutta. E la chiudo qui”.

Un commento che sembra voler ridimensionare il ruolo di Fedez nelle questioni civiche e che riaccende i riflettori su un rapporto ormai lontano dai tempi dell’Ambrogino d’Oro, riconoscimento che il Comune di Milano aveva assegnato a Fedez e alla ex moglie Chiara Ferragni per il loro impegno durante la pandemia.

Fedez, però, non si è lasciato sfuggire l’occasione per replicare. Attraverso una storia Instagram, ha condiviso un articolo sulla dichiarazione di Sala e ha risposto con una frase lapidaria: “È il tuo lavoro, non il mio”. Un’affermazione che ribadisce la sua posizione e sposta l’attenzione sulla responsabilità del sindaco nella gestione della sicurezza cittadina.

Questa vicenda mette in evidenza un’ulteriore sovrapposizione tra musica e attualità. Mentre Fedez usa il linguaggio del rap per esprimere critiche sociali e personali, il sindaco Beppe Sala si trova a rispondere con pragmatismo alle accuse, difendendo il proprio operato.

In un momento storico in cui la comunicazione politica e artistica si intreccia sempre di più, il confronto tra i due personaggi non sembra destinato a spegnersi presto. La domanda è: quanto può influire un dissing sulla percezione pubblica e politica?

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