Gigi D’Alessio è arrabbiato e sul palco dello Sferisterio di Macerata ha risposto ai politici locali che hanno criticato la scelta di ospitare nello storico spazio il cantautore napoletano.
Alberto Cicarè e Narciso Ricotta, consiglieri di minoranza, hanno attaccato la scelta dell’amministrazione per l’organizzazione della rassegna Sferisterio Live e il taglio dei contributi all’associazione Li Pistacoppi di Macerata.
Nello specifico è stata criticata la scelta di ospitare Gigi D’Alessio.
“Affittiamo il gioiello della nostra città per il concerto di Gigi D’Alessio come fosse una piazza di paese, a un prezzo medio a biglietto di 60 euro. Fossi in loro, un pensiero sul cambiare mestiere lo farei. Sono disposto a prenderli a lavorare con me.”
Questo il pensiero di Cicarè. Gigi D’Alessio è intervenuto criticando le parole del politico.
“Prima di venire qui ho letto un po’ di rassegna stampa, in cui si dice che è stato invitato allo Sferisterio uno che fa le sagre di paese. Non c’è cosa peggiore di quando, per fare un attacco politico, si mettono in mezzo persone come me che non c’entrano nulla. Ho cominciato facendo piani bar, matrimoni e sagre perché è così che ci si forma, il vero problema è quando nasci e trovi tutto pronto. Anche alle sagre ci sono esseri umani e non faccio distinzione tra chi incontro a teatro e chi in altri luoghi. Grazie al pubblico ho girato il mondo 15 volte, riempito stadi italiani e palazzetti anche europei; prima di sparare a zero sarebbe bene informarsi. Sono uno dei contribuenti d’Italia e i miei sono soldi che vanno anche a Cicarè e Ricotta. Fossi in loro un pensiero sul cambiare mestiere lo farei – ha ironizzato –. Sono disposto a prenderli a lavorare con me così faccio vedere che oltre alle sagre paesane andiamo a cantare in posti meravigliosi come lo Sferisterio di Macerata.”
La replica del consigliere PD Ricotta non si è fatta attendere.
“Non mi sottraggo all’ironia, ma quando si supera un certo limite è opportuno mettere un freno. Ho contestato la mancata ospitalità dei partecipanti al festival del folklore; ho contestato il contributo dimezzato al festival e l’invito rivolto a Li Pistacoppi a trasferire lo spettacolo principale dallo Sferisterio alla terrazza dei Popoli; ho dichiarato che l’amministrazione preferisce dare risorse allo Sferisterio con Gigi D’Alessio & Company piuttosto che al motivo di orgoglio frutto della nostra tradizione. Non ho dato un giudizio di disvalore sull’artista, ma sulle scelte culturali fatte dal Comune. Non capisco cosa c’entri il fatto che ha iniziato la sua carriera cantando ai matrimoni o che io e Cicarè dovremmo cambiare mestiere, o che le tasse che paga servono anche a noi. Mi sembrano offese gratuite e non pertinenti. Non si può usare il palco pagato dai cittadini per un attacco personale, quella era un’occasione di festa”.
Le parole di Gigi D’Alessio allo Sferisterio di Macerata non sono piaciute nemmeno ad Alberto Cicarè.
“E così il palcoscenico internazionale dello Sferisterio diventa teatro di una scenetta di bullismo da seconda media.
Ho fatto una critica politica, cercando tra l’altro di inserire una proposta per il futuro. Si risponde dal palco con questa sceneggiata.
Non mi metterò di certo al suo livello, il vittimismo che trasuda non mi appartiene, ma a chi l’ha ispirato e adesso se la ride dietro le quinte, e che solo qualche giorno fa parlava di galateo, faccio presente di cominciare a preparare i dati di questo Sferisterio live, che poi in Consiglio gli diamo un’occhiata insieme.”

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