Le interviste al regista Sydney Sibilia e agli attori Elia Nuzzolo e Matteo Oscar Giuggioli (Max Pezzali e Mauro Repetto), protagonisti di Hanno ucciso l’Uomo Ragno – La leggendaria storia degli 883, la serie Sky Original al via l’11 ottobre.

Hanno ucciso l’Uomo Ragno, le interviste ai protagonisti
Sydney, quanto c’è di, passami il termine, “romanzato” nella serie?
In realtà, non tantissimo. Quando racconti una storia vera, devi fare un po’ il riassunto, perché la vita reale dura molto di più. Abbiamo una puntata, la quarta, che serve proprio a recuperare il tempo e far passare un anno e mezzo. Molte cose sono vere, anche se sembrano assurde. A volte, abbiamo persino inserito filmati originali alla fine degli episodi, per dimostrare che certe cose erano realmente accadute. Nonostante alcuni elementi siano sopra le righe, la storia diventa sempre più vera man mano che si va avanti.
Elia, quale aspetto della personalità di Max Pezzali ti ha affascinato di più?
La sua capacità di superare una timidezza di fondo. Max è sempre stato timido, ma questo non gli ha impedito di inseguire i suoi sogni e cantare, anche se inizialmente non era quello il suo piano. È finito a farlo quasi per caso, ma questo è ciò che mi ha colpito di più.
Matteo, quanto c’è del tuo personaggio rispetto a quanto raccontato nell’autobiografia di Mauro Repetto?
All’inizio era difficile trovare materiale. Quando è uscito il libro, tutto ha preso forma, perché finalmente abbiamo avuto il suo punto di vista su sé stesso. Prima erano solo racconti di terze persone, ma il libro ci ha aiutato a capire perché Mauro avesse fatto certe scelte.
Sydney, quanto ha inciso la storia di Mauro e il suo abbandono degli 883 nella costruzione del personaggio?
Moltissimo. Nella prima stagione non c’è ancora la separazione, ma arriveremo a quel punto nella seconda stagione. Mauro è sempre stato un personaggio affascinante, mai banale. Quando iniziavamo a scrivere, dicevamo: “È l’uomo meno banale del mondo”. Le sue scelte sono sempre sorprendenti.
Qual è la canzone che meglio rappresenta la storia degli 883?
“Il problema”, una B Side incredibile che dovete recuperare su Spotify. È un brano uscito nella ristampa del primo album, ma è stato un po’ accantonato perché troppo simile a “Con un deca”. È la sintesi perfetta della prima stagione.
Qual è il segreto del successo delle canzoni degli 883 ancora oggi?
La sincerità. Loro parlavano dei loro problemi senza filtri, anche quando erano personali o imbarazzanti. Raccontavano la realtà in modo autentico, ed è per questo che le loro canzoni hanno superato la prova del tempo. Siamo qui, 30 anni dopo, a parlarne ancora!

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
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