Jimmy Sax

Intervista a Jimmy Sax, sassofonista di fama internazionale che ha appena pubblicato il nuovo album di inediti intitolato Million Miles.

Anticipato dai brani “A Million Miles” con Steve Edwards e “Cesar“, l’album è composto da 10 brani inediti a cui si aggiunge “Una Mattina, cover del celebre brano del compositore e pianista Ludovico Einaudi. Qui il link per l’acquisto della copia fisica.

Ecco la tracklist.

The Message
A Million Miles” con Steve Edwards
Cesar
Roméo
Miracle
Artefact
Euphoria” con Patris Gero
Electric Love
A Better Man
Una Mattina
You

Intervista a Jimmy Sax

– Cosa rappresenta l’album “Million Miles” nel tuo percorso artistico?

La scrittura, composizione e produzione di un album è sempre un processo lungo e intenso. Sono molto fiero del risultato quando riascolto “Million Miles”, è un album che ha segnato  l’insieme di diverse idee, è come un puzzle in cui ci sono brani più “tradizionali” ed altri più sperimentali ma ritengo che tutti possano essere iconici del mio gusto, della mia energia e del mio sentire in questo momento della carriera.

Questo album sottolinea un po’ il percorso di questi ultimi anni, ma più che ricalcare la strada già percorsa per me indica già una direzione. In questo nuovo album c’è, ad esempio, anche l’accenno ad un’anima rock che in fondo ho; ci sono composizioni che riflettono la gioia di essere diventato due volte padre. Ci sono temi legati a persone scomparse a me care. C’è la persistente gratitudine e gioia di vivere che si riflette in alcune melodie.

– “Cesar” è una dedica a tuo figlio. Cosa rappresenta per te questo brano, sia a livello personale che musicale? 

Rappresenta tutto l’amore per la mia famiglia, per il mio primogenito… per la musica. Credo che esprima bene la mia gioia di vivere.

– Qual è stato il valore aggiunto del lavoro del team ITACA? 

Sono dei produttori fantastici ed io sono felice di questa esperienza. Abbiamo trovato subito una grande sintonia. Il valore sta certo nel mettere velocemente a fuoco  qual’e il focus dell’artista, e andare nella stessa direzione sia con suoni che con melodice. Ottima produzione, insomma, gran lavoro di squadra.

– Nel tuo album c’è una cover di “Una mattina” di Ludovico Einaudi. Cosa ti ha ispirato a reinterpretare questo pezzo? 

Effettivamente questo brano ha un ruolo speciale nella mia carriera. L’ho composto già diversi anni fa nel mio home-studio. Il successo di quella cover sul mio canale YT al tempo fu in larga parte determinato dalla presenza del brano di Einaudi nel film “Quasi amici”. E fu grazie ad “Una mattina” che io sono stato poi contattato la prima volta da Tony (ndr: il nome del manager, grande appassionato di colonne sonore). Dunque riproporlo oggi con la symphonic dance orchestra con la quale abbiamo effettuato tre tour di successo in Italia e con cui gireremo in Francia a breve unisce una serie di punti che per me quasi evidenziano un meraviglioso ciclo, una specie di disegno superiore. In sintesi è il brano con cui sono stato “scoperto”, è il brano caro ai francesi grazie al film, un brano composto da un grande compositore Italiano, Ludovico Einaudi, che ha concesso il nulla osta…. E poi vuol dire anche Italia, che è diventata come una seconda casa per me, come saprete il mio management è appunto italiano. 

– Come hai sviluppato l’equilibrio tra sonorità funky ed electro in questo album? È stata una scelta consapevole o è venuta naturalmente? 

È certamente un’evoluzione che parte da una visione ed una scelta consapevole. Poi però solo se si incontrano musicisti, produttori e idee nuove ed emozionanti si può fare la differenza. Io sono stato fortunato di poter collaborare con il team ITACA ma anche con Bruno Oggioni e gli Altarboys. Tutti artisti con un’enorme sensibilità artistica oltre che grande esperienza.

– Il tuo sound è inconfondibile. Come riesci a mantenere la tua identità musicale, pur esplorando nuovi territori sonori in “Million Miles”? 

Questo probabilmente riguarda innanzi tutto il tipo di suono che dopo 30 anni col sax mi accompagna come un tatuaggio. L’identità poi viene arricchita dalle melodie e dal fatto di trovare spesso delle topline musicali efficaci.

– Il video di “Cesar” è diretto da te. Cosa volevi comunicare attraverso le immagini e come si è sviluppata l’idea del video? 

Questo tipo di video segue l’iter di brani come “Time”. Hanno un tema portante ed una melodia centrale, ma ciò che li caratterizza è la progressione. Credo che video simili catturino l’audience, anche nella loro semplicità. Dopotutto poi è il brano a prevalere… l’idea segue un istinto primitivo nel seguire il modo in cui si sviluppa il brano stesso.

– Guardando indietro al processo di creazione di “Million Miles”, c’è un momento o una traccia che ricordi con particolare affetto o soddisfazione? 

Credo che “You” sia in assoluto il mio brano preferito. Dalla composizione, al testo, per finire alla produzione ed al video che spero vedrete presto, penso che sia un brano di una qualità assoluta. È uno dei pezzi a me più cari. Mi auguro che tutti possano amarlo con la stessa intensità con cui ho amato ogni nota mentre lo componevo.

– Qual è ora la direzione che sta prendendo la tua musica? 

Credo che brani come “You”, ma anche “Electric Love” e “A Better Man”, segnino proprio il tono dell’evoluzione della mia musica. La direzione non è mai scontata, siamo sempre vigili ma credo che il mondo pop, con le sue declinazioni electro-funk, rimangano la mia comfort zone…. Specialmente se penso che il mio repertorio è in larga parte musica strumentale.