Intervista a Vybes, pseudonimo di Gabriel Monaco, che ha appena concluso il suo percorso nel talent show Amici, salutando l’esperienza con un brano che ha toccato le corde di molti: “Chiedere aiuto”, aggiudicatosi il primo posto nella classifica degli inediti nel daytime del programma.
“Chiedere aiuto”, il pezzo che segna un nuovo inizio per la giovane carriera di Vybes.
“Il brano nasce con l’intento di incoraggiare le persone a non vergognarsi di chiedere aiuto quando ne hanno bisogno. Volevo portare una canzone come questa per offrire uno spunto di riflessione su una realtà molto comune tra i giovani. Penso che sia un messaggio importante da condividere con famiglie e ragazzi, affinché tutti possano sentirsi meno soli. Il brano è un mix di sfogo e narrazione: nella prima parte esplora la depressione, simboleggiata dalla sensazione di mancanza d’aria e dall’incapacità di alzarsi dal letto; mentre nella seconda parte c’è una rinascita, che trasmette speranza e l’idea che, nonostante tutto, ci sia sempre una luce alla fine del tunnel”.
Intervista a Vybes
Hai appena concluso il tuo percorso ad Amici. Come descriveresti questa esperienza e cosa ti ha lasciato a livello artistico e personale?
Mi ha lasciato tantissimo è stata un’esperienza piena di soddisfazioni e colpi di scena. Sicuramente oltre ad aver avuto un arricchimento musicale mi porterò dietro un bagaglio di crescita personale molto grande.
· Qual è stata la lezione più importante che hai imparato all’interno del programma? C’è un momento particolare vissuto nel talent che porterai sempre con te?
La prima puntata quando Zerby alzò la leva per darmi il banco è uno di quei ricordi che porterò sempre dentro di me… non mi sono sentito più invisibile ed ho visto in un gesto anni di sacrifici essere ripagati.
· “Chiedere aiuto” è un brano molto intenso, che ha toccato profondamente il pubblico. Come è nato?
È nata dentro la casetta di amici verso fine gennaio. Una tematica così meritava il giusto spazio, così ho continuato a lavorarci ed è nato il brano.
· Nel pezzo parli della depressione, del dolore, ma anche della rinascita. Quanto è stato difficile trasformare queste emozioni in musica?
Ci sono voluti tanti anni di lavoro, non lo nascondo per trasformare questo dolore in musica… tutt’oggi sto lavorando ancora su me stesso.
· La musica per te è sempre stata una forma di espressione e di liberazione. Quando hai capito che sarebbe stata il tuo cammino?
Fin da piccolo volevo diventare un cantante, facevo finta di fare autografi e concerti a casa… forse era un esigenza di riscatto personale che portavo dentro. Ho capito che la musica sarebbe stata il mio cammino quando oltre che una passione divenne un’ossessione… io vivo soprattutto grazie a questo.
· Hai iniziato giovanissimo a pubblicare musica. Come senti di essere cambiato rispetto ai tuoi primi lavori?
Tanto rispetto ai primi brani; ovviamente c’è soprattutto una consapevolezza diversa, però sento di dover imparare ancora tanto… ho voglia di scrivere e di sperimentare.
· Dopo “Chiedere aiuto”, cosa dobbiamo aspettarci da Vybes? Stai lavorando a nuova musica o magari a un album?
Sto lavorando a nuova musica… la prima cosa che ho fatto tornato a casa è stata stilare una lista di pezzi da andare a registrare in studio.

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
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