Alberto Urso è uno dei protagonisti della XIII edizione del Marefestival Premio Troisi; il cantante, vincitore nel 2019 di Amici, renderà omaggio alle musiche de “Il Postino“.
Intervista ad Alberto Urso
Premio Troisi, un riconoscimento importante, che per te cosa rappresenta?
E’ un premio molto importante per me, perchè sono cresciuto con i film di Massimo Troisi. Ritirare questo premio per me è veramente un privilegio. Non vedo l’ora di esibirmi a Salina, dove canterò alcuni brani tratti dalla colonna sonora de Il Postino.
Cosa ti colpisce dell’approccio stilistico di Massimo Troisi? Quanto è importante omaggiare un artista che ha sempre celebrato il Sud Italia?
Salina, il luogo dove è ambientato Il Postino, è una location meravigliosa e cantare le canzoni del film proprio lì sarà un’esperienza intensa e piena di emozioni. Troisi era un grande artista, un regista eccezionale, un comico incredibile; una persona che è un esempio per tutti. Sarà bello omaggiarlo.
Ultimamente, quindi, il tuo rapporto con il cinema è piuttosto stretto. Infatti sarai lo special guest anche dei concerti romani di Russell Crowe. (Qui il link per l’acquisto dei biglietti)
Il gladiatore! Russell Crowe! Avrò l’onore di esibirmi e di cantare come special guest ai suoi concerti del 26 e 27 giugno e canterò anche il 23 giugno al Colosseo in un evento privato. Sarà un’esperienza unica, gigantesca. Sono strafelice. Lui mi ha dato questa opportunità e lo ringrazierò per sempre. Per me è un grande onore.
La tua carriera ha avuto una svolta internazionale. Come ti senti ora?
Io penso che ancora devo fare molta strada. Sono sempre una persona che sta con i piedi per terra, ma non posso dimenticare i due anni che ho passato in Canada dove feci parte del gruppo The Tenors. E’ stata un’esperienza meravigliosa che mi porto nel cuore. Adesso sto tornando appunto con la carriera da solista. Starò più tempo in America, a Los Angeles perchè lì ci sono tante opportunità. Tornerò a luglio negli Stati Uniti per delle session di scrittura con diversi autori molto importanti. Mi aspetta un bel viaggio, ma io sono sempre pronto al lavoro e al sacrificio.
Hai recentemente pubblicato il singolo ‘Mille domande’, brano in cui dimostri un approccio musicale differente.
E’ un brano un po’ più pop. Mille domande è una rinascita, è un messaggio che ho voluto dare a tutti i miei fan, a tutti coloro che mi hanno sempre sostenuto ed è un brano che dice che chiunque ce la può fare. L’importante è crederci, non ascoltare nessuno, seguire la propria strada. E’ un invito a dare un calcio al passato e guardare avanti, senza dimenticare la gratitudine verso chi c’è sempre stato. Nel brano ho menzionato mia mamma perché la famiglia è sempre importante ed è una colonna portante per la mia vita, ma anche per il mio percorso lavorativo.
Per il brano hai collaborato con Virginio, un artista italiano che vive negli Stati Uniti.
Virginio è un grande amico, un grande artista. Ho scritto Mille domande e altri brani con lui e con Daniele Coro. Sto lavorando anche a un album, che vorrei far uscire dopo aver pubblicato altri singoli. Daniele ha un tocco unco, è un grande musicista, è un grande autore, quando produce per me ha una marcia in più.
Il pezzo è uscito per la tua etichetta.
Sì, finalmente ho aperto la mia etichetta discografica, Urso Label.
Dopo l’esperienza che hai avuto all’estero, oggi chi è Alberto Urso?
Alberto Urso è Alberto Urso. Io sono un cantante e ho una mia identità, che spero sia chiara a tutti. Sono un cantante che viene dall’opera, ma che canta soprattutto pop. Mi piace mescolare i due mondi. L’importante è emozionare. Quando tu emozioni… hai vinto tutto.
Con la tua musica ultimamente hai girato il mondo, ma qual è la percezione dell’Italia dalle fuori dei nostri confini?
C’è una percezione bellissima nei confronti dell’Italia, soprattutto per la musica che proponiamo, ma anche per il cibo e la moda. L’Italia è vista come una colonna portante del mondo. Tutti amano l’Italia, amano l’italiano.
Musicalmente parlando cosa hai imparato dalla tua esperienza internazionale?
Ho imparato che è necessario cantare live. Bisogna farsi ascoltare da più persone possibili, non importa se queste sono 2, 5, 10, 50, 100. Bisogna girare il mondo cantando live perché la cosa più bella è esibirsi e guardare le persone agli occhi. Bisogna esibirsi e cantare senza vergogna, senza timore. Si cresce così, stando sul palco, ed è quella l’esperienza più importante che ho fatto all’estero. Ho fatto circa 200 concerti in due anni.
C’è qualcosa che non ti è mancato dell’Italia durante il tuo periodo all’estero?
Ti dirò, mi è mancato un po’ tutto. Mi è mancato tutto. Amo l’Italia. Ho la Sicilia tatuata nel cuore. Faccio sempre paragoni con l’Italia. Da questo punto di vista… mi sento un purista.
Sei anni fa di questi tempi stavi facendo i provini per entrare ad Amici. Se dovessi dare un consiglio a quel ragazzo che allora stava iniziando a crederci, cosa gli diresti?
Stai sempre con i piedi per terra, che è la cosa più importante. Studia, non mollare mai. Credici e non ascoltare mai nessuno al di fuori della tua famiglia. Segui il tuo istinto e andrai lontano.

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello”, nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia” e nel 2205 “Ride bene chi ride ultimo”
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