Ormai scrivere di un trionfo dei Maneskin è un esercizio semplice, ma lo show che è andato in scena allo Stadio San Siro non fa altro che certificare l’ovvio. Damiano, Victoria, Ethan e Thomas sono delle vere e proprie star internazionali e nessuno può negare il loro approccio rock.
La conquista del mondo, la cui accelerata dei quattro musicisti romani ha preso il via da Rotterdam poco più di due anni fa, passa inevitabilmente da San Siro, dalla Scala del Calcio, un luogo iconico che, nonostante per l’estate 2023 abba ospitato anche live discutibili, resta un luogo simbolico.
Una Cattedrale la cui sacralità è portata all’eccesso in uno spettacolo davvero di portata internazionale. I Maneskin sul palco parlano poco, ma lasciano spazio a uno show denso, ricco di energiche suggestioni e sfumature rock sottolineati dal boato del pubblico.
“Ciao Milano! Per noi essere qui è la realizzazione di un sogno e l’inizio di un nuovo viaggio della nostra carriera.”
La pioggia, a tratti battente e fastidiosa, non rovina la festa dei 60mila di San Siro che cantano, si divertono, saltano conquistati da un collettivo momento di orgoglio nazionale.
“Quando abbiamo iniziato a suonare, lo abbiamo fatto senza avere nessuna aspettativa. Ci piaceva suonare e lo facevamo ogni giorno. Andando in giro abbiamo capito che forse si poteva fare e abbiamo iniziato a sognare i teatri, i club, i palazzetti e gli stadi. San Siro è sempre stato un sogno. Grazie a Victoria, Ethan, Thomas. Insieme ce l’abbiamo fatta!”
Sono passati due anni dalla meravigliosa notte di Rotterdam, ma lo spirito della band resta il medesimo. Rock, trasgressione e quel pizzico di glam a stelle e strisce ormai punti di fermi di una band la cui crescita esponenziale è un fatto acclarato. Senza se e senza ma.
“A qualcuno piace rompere il cazzo! Ma a non ce ne frega niente! Le canzoni ci hanno portato in giro per tutto il mondo e ci basta!”
Poi c’è chi può obiettare sulla purezza del loro messaggio rock, ma chi ha assistito a un loro concerto non può che rimanere a bocca aperta affascinato dallo show, ma anche dal pubblico presente, così diversificato. Giovani, meno giovani, ragazzi, famiglie. Tutti insieme partecipi ed entusiasti, consapevoli di vivere un momento unico. Un passaggio epocale nella storia della musica italiana recente.
La scaletta
- Don’t Wanna Sleep
- Gossip
- Zitti E Buoni
- Chosen
- Own My Mind
- Supermodel
- Le Parole Lontane
- Baby Said
- Bla Bla Bla
- Beggin’
- In nome del padre
- For Your Love
- Coraline
- Gasoline
- Timezone
- I Wanna Be Your Slave
- Acustico [Torna A Casa / Vent’anni]
- La Fine
- Mark Chapman
- Mammamia
- Kool Kids
- The Lonelies
- I Wanna Be Your Slave
Foto di Francesco Prandoni

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
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