Il significato di tutte le canzoni che compongono Finta Nostalgia, l’Ep d’esordio del cantautore Matteo Romano. Qui la nostra videointervista di presentazione del progetto.
Matteo Romano, il significato delle canzoni dell’Ep “Finta Nostalgia”
TORNADO
Brano con cui l’artista ha annunciato l’uscita dell’EP, rappresenta al meglio la sua evoluzione, soprattutto dal punto di vista sonoro, e nasce dalla collaborazione con Kyv, Frada e Rondine. “Tornado” approfondisce il caos sentimentale che si genera quando una persona cara torna a essere presente nella vita del protagonista. Qualcuno che ha evidentemente provocato delle ferite nel passato e che sconvolge gli equilibri emotivi, come una tempesta, facendo riaffiorare i ricordi legati alle esperienze insieme, spingendo a voler scappare lontano per non affrontare nuovamente una storia che lo farebbe soffrire.
FINTA NOSTALGIA
È uno dei brani inediti al quale l’artista è più legato, perché descrive alla perfezione il suo modo di pensare e di relazionarsi con le persone. Parla di quanto, a volte, si senta un po’ forzato nel doversi necessariamente rapportarsi con gli altri; soprattutto nell’ultimo anno e mezzo in cui si è reso conto di stare bene da solo. In Finta Nostalgia Matteo si riferisce a una persona immaginaria e fittizia, per la quale non ha intenzione di vivere la vita in sua attesa, quando la persona che vorrebbe migliorare e stimolare è invece se stesso. Il brano parla della necessità di autodeterminarsi e capire a fondo chi si è, prima di relazionarsi con altri.
CONCEDIMI
Certificato doppio disco di platino, è il primo brano con cui Matteo si è presentato al pubblico, durante il lockdown, e anche uno dei primi che ha scritto. È uno dei suoi primi approcci alla musica e ha rappresentato l’inizio di un percorso che lo ha portato a saper sviscerare le emozioni in un modo diverso. È stato scritto di getto e racconta di una situazione passata che all’epoca era per lui importante e rilevante, mentre attualmente la percepisce come una cosa inutile, come capita quando si cresce e si guarda al proprio passato.
ASSURDO
“Assurdo”, canzone con cui Matteo ha aperto il 2024, racconta la difficoltà di vivere una relazione senza paura o sovrastrutture, l’incapacità di trovare un compromesso per comunicare e per stare bene. Il paradosso è che il timore di soffrire conduca a trasformare quel grido d’amore inespresso in distruzione reciproca. È un brano molto importante per Matteo, perché rappresenta l’inizio di un suo percorso di esplorazione, specialmente sonora, ma anche nella capacità di saper trovare la propria strada.
VIRALE
Canzone certificata disco di platino, ha segnato il debutto dell’artista sul palco del Festival di Sanremo 2022, nasce in collaborazione con Dardust, Alessandro La Cava e Federico Rossi. È una canzone in cui si è sentito completamente se stesso anche dal punto di vista della vocalità. Parla di un amore turbolento e di come si possa riuscire a far funzionare la relazione grazie all’impegno reciproco.
BALLROOM
Rappresenta la parte più brat, divertente e leggera dell’artista, che nella sua musica doveva ancora essere esplorata. L’ultimo anno di studi lo ha portato a trovare la capacità di potersi anche divertire nella musica, diversificando dai temi più tristi e dolorosi che maggiormente appartengono al suo repertorio. Con questo brano Matteo manifesta la sua intenzione che la sua musica non sia solo mezzo di riflessione, ma che rappresenti anche un modo di prendere le cose più alla leggera.
TULIPANI BLU
Il brano nasce dalla doppia collaborazione con Michelangelo e Paolo Antonacci, diventata successivamente tripla con l’aggiunta di Luigi Strangis, rappresenta il ritorno sulla scena di Matteo e la sua crescita più grande degli ultimi due anni. Tulipani blu” nasce dal desiderio di sentisi più leggeri e liberi e di farlo anche attraverso la musica. Con questa canzone l’artista è uscito per la prima volta dalla sua comfort zone, riuscendo a trasmettere la stessa voglia che ha provato mentre scriveva di viaggiare e di godersi i piccoli momenti della vita, di sentire il calore del sole sulla pelle e di sorridere.
CASA DI SPECCHI
È il secondo singolo pubblicato nella sua giovane carriera ed è il brano a cui Matteo è più legato, perché lo riporta indietro ad un periodo complicato della sua vita, quando aveva 18 anni e non si rendeva conto di ciò che gli stava succedendo. In “Casa di specchi” si riconosce molto sincero e autentico, aspetti in cui si rivede e si ritrova anche attualmente e che con il passare degli anni lo stupiscono e lo rincuorano.
NON ESISTI
La parte più autentica, intima e sincera del Matteo di adesso, una sorta di proseguo del debutto “Concedimi”, nato, come il brano precedente, nella sua cameretta. Il brano parla di una relazione immaginaria in cui parla a un personaggio fittizio, frutto della sua fantasia, della sua difficoltà a uscire dalla sua comfort zone e di buttarsi nelle nuove situazioni.
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