Renato Zero

Renato Zero, partito proprio ieri con il tour con una data sold out al Nelson Mandela Forum di Firenze (Qui il calendario completo), ha parlato di presente e futuro all’Adnkronos.

“Siamo qui per stabilire che non vogliamo andare in pensione e che a 73 anni suonati io mi permetto ancora qualche passetto di danza e di non farmi mancare il fiato dopo aver fatto tre pezzi di seguito, di quelli che non ti fanno respirare. Ed è innanzitutto una sfida per dimostrare a me stesso se mi merito ancora il centro del palco. Io il mio pubblico lo riconosco malgrado gli anni e le rughe.”

Spiega Renato Zero, che prosegue parlando del prossimo ritiro di Claudio Baglioni.

“Se credo che manterrà la promessa? Se uno lancia una moneta in aria, deve essere testa o croce, non c’è una terza possibilità. La cosa più elegante, per me, sarebbe quella di scendere dal palco un 24 febbraio del 2027 o del 2028 per salutare tutti in platea… e poi Renatino non c’è più. Così lasci una bella fotografia. Questa favola deve avere un finale soave, felice e io non dirò quando me ne andrò.

Se devo fare un bel saluto potrei scegliere lo stadio Olimpico ma non è detto che sarà così”.

Renato Zero parla anche della scelta di Sangiovanni.

“E’ stato spiazzante, ha avuto il coraggio di togliersi dal banchetto, di prendersi i suoi tempi. E’ una decisione che fa onore alla persona, all’artista e a un giovane. Anche da giovani si può avere il talento di valutare la propria professionalità.”

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