A poche ore dall’epilogo di Sanremo 2024, arrivano le nostre pagelle della serata cover in scena venerdì 9 febbraio. Trenta artisti in gara affiancati da tanti ospiti, per un puntata a dir poco incredibile.
Sanremo 2024, le pagelle della serata cover
Sangiovanni con Aitana – Medley di Farfalle e Mariposas
Sembra quasi di essere tornati ai tempi di Luca Barbarossa e Raquel del Rosario. Sangiovanni sceglie di autocelebrarsi e va bene così, considerato che negli ultimi due anni aveva avuto modo di mettersi a confronto con due prove piuttosto difficili, non rendendo del tutto giustizia a quelli che sarebbero dovuti essere gli omaggi a Pierangelo Bertoli nel 2022, insieme alla Mannoia, e Franco Battiato nel 2023, in coppia con Ariete. Ecco, molto meglio le farfalle che volano. Voto 6
Annalisa con La Rappresentante di Lista e il coro Artemia – Sweet Dreams degli Eurythmics
Corale e coinvolgente, la vera partenza della serata. Le voci di Annalisa e Veronica, supportate da un tappeto sonoro ben costruito, trasformano la cover in un inno all’importanza dei sogni. Nient’altro da aggiungere. Voto 8
Rose Villain con Gianna Nannini – Medley di Gianna Nannini
Le due artiste scelgono “Scandalo”, “Meravigliosa creatura” e “Sei nell’anima” per un medley che si apre in acustico e cresce a tempo di rock, per poi approdare armoniosamente e melodicamente in un finale ben eseguito, decisamente meglio rispetto alle prove pomeridiane. Voto 6.5
Gazzelle e Fulminacci – Notte prima degli esami di Antonello Venditti
Come non dare l’effetto pianobar a una canzone che nelle serate di pianobar non può mai mancare. Gazzelle e Fulminacci sono il Romolo e Remo della nuova scena cantautorale romana, insieme rendono omaggio a un autentico re. Non è mai facile toccare certi capolavori, ma quando il talento si fonde con il rispetto, senza strafare, i risultati non finiscono per deludere le aspettative. Voto 8.5
The Kolors con Umberto Tozzi – Medley di Umberto Tozzi
“Ti amo”, “Tu” e “Gloria”: un trittico di canzoni che hanno fatto il giro del mondo. I The Kolors e Umberto Tozzi duettano insieme, ma soprattutto con il pubblico dell’Ariston e da casa in un grande karaoke collettivo. Groove e sentimento, un grande momento che francamente ci meritiamo. Voto 8
Alfa e Roberto Vecchioni – Sogna ragazzo sogna di Roberto Vecchioni
Una delle più belle canzoni di Roberto Vecchioni, che proprio quest’anno compie venticinque anni di vita. Alfa sceglie di avere accanto un Maestro, ma l’arrangiamento appare forse troppo classico, paradossalmente anche più dell’originale. Il ritornello a due voci non restituisce valore a un brano che merita concentrazione e interpretazione, le stesse che invece vengono rispettate nelle strofe. Migliora il finale con le barre di Alfa, molto più a fuoco. Giusta e doverosa la standing ovation finale al prof Vecchioni, che è sempre un piacere rivedere e sentire. Voto 6.5
BNKR44 e Pino D’Angiò – Ma che idea di Pino D’Angiò
Bello rivedere il Maestro Pino D’Angiò, anche se francamente non eravamo pronti alla Backstreet Boys Version di “Ma che idea”. Per il resto, si fa quel che si può, anche se questa canzone era già stata martoriata dai Flaminio Maphia, con risultati altrettanto parecchio “maranza”. Se questo è il dazio per rivedere D’Angiò e potergli tributare un saluto, ci tocca accettarlo. Voto 5.5
Irama con Riccardo Cocciante – Quando finisce un amore di Riccardo Cocciante
Tutto molto onesto e appassionato, un’incontro tra due generazioni apparentemente lontane, ma vicine in termini di sentimento e di modo di interpretare. Una visione lontana dalla perfezione tecnica, ma vicina alla voglia di sporcare le proprie emozioni macchiandole di vissuto. Il graffio di Riccardo Cocciante è inimitabile, ma Irama riesce con la sua voce impastata a non risultare fuori posto. Duetto azzeccato, sulle note di un’altra grande canzone che proprio quest’anno celebra cinquant’anni di vita. Voto 9
Fiorella Mannoia con Francesco Gabbani – Che sia benedetta e Occidentali’s karma
Una delle sfide finali più accese, rimaste nella memoria collettiva del pubblico sanremese. “Che sia benedetta” vs “Occidentali’s karma”, i due interpreti di questa canzoni si scambiano le parti, alternandosi e spalleggiandosi, restituendoci un nobile esempio di sportività. L’ironia di Fiorella Mannoia sposa l’eleganza di Francesco Gabbani, o viceversa? Non fa nulla, è stato tutto molto divertente così. Voto 8
Santi Francesi con Skin – Hallelujah di Leonard Cohen
Una combo di quelle che non ti aspetti. Le voci cristalline e di Alessandro e Skin si sporcano a vicenda in un crescendo emotivo carico di pathos. Una versione per nulla scontata, per una delle canzoni più coverizzate e vilipendiate della storia. I Santi ci vedono lungo e, rispetto all’inedito, propongono qualcosa di originale rispetto a quanto già mostrato nel loro percorso finora. Voto 9
Ricchi e Poveri con Paola & Chiara – Sarà perche ti amo e Mamma Maria dei Ricchi e Poveri
Altro momentone che ci siamo meritati sul campo. Un’incontro tra titani quello dei Ricchi e Poveri con Paola e Chiara, un esibizione che unisce le generazioni e le prende a braccetto verso direzioni ignote. Impossibile decifrare con un numero ciò a cui abbiamo assistito. Senza voto
Ghali con il produttore tunisino Ratchopper – Medley intitolato Italiano Vero
Ghali canta Ghali e si contamina con Toto Cutugno. Parte “Bayna” e prosegue con “Cara Italia”, per poi concludere nel finalone con “L’italiano”. L’alieno che dirige l’orchestra con Melozzi è straordinario, così come l’intera cornice. Voto 8.5
Clara, Ivana Spagna e il Coro delle voci bianche del Teatro Regio di Torino – Il cerchio della vita
Da “Mare fuori” alla “Disney” con estrema nonchalance. Generazioni a confronto per un brano senza tempo, che regala sempre buone vibrazioni. Un duetto riuscito quello tra Clara e Ivana Spagna, sulla carta improbabile, una piccola e piacevole sorpresa. Voto 6.5
Loredana Bertè con Venerus – Ragazzo mio di Luigi Tenco
Un brano che Loredana aveva già inciso nel 1984, cover a sua volta di un pezzo di Tenco di vent’anni prima. L’arrangiamento di Ivano Fossati è costruito su misura per lei e risplende di luce propria in questo adattamento orchestrale curato da Luca Chiaravalle. L’innesto di Venerus è prettamente musicale, alla chitarra elettrica. Voto 9
Geolier, Luchè, Gué e Gigi D’Alessio – Medley intitolato Strade
Tre canzoni: “Brivido”, “O primmo ammore” e “Chiagne”, per un susseguirsi di ospiti. Si parte con Guè, per poi passare a Luché e concludere con Gigi D’Alessio. Momenti per certi versi differenti, messi insieme senza un comprensibile filo conduttore. Comunque sia, tutte e tre le canzoni sono più forti dell’inedito in gara. Diciamocelo con estrema onestà. Voto 7
Angelina Mango con il quartetto d’archi dell’Orchestra di Roma – La Rondine di Mango
La scelta più difficile. Non basta il quartetto d’archi che incise al tempo la versione originale del pezzo. L’arrangiamento è stato curato dalla stessa Angelina insieme a suo fratello Filippo. Questa sera sono tanti i momenti che lasciano senza parole, ma questo li supera tutti alla grande. Voto 10
Alessandra Amoroso e i Boomdabash – Medley
Il medley si apre con Alessandra Amoroso che intona “Le radici ca tieni” dei Sud Sound System, per poi passare a “Mambo salentino” e “Karaoke” in compagnia dei Boomdabash. Più che a Sanremo sembra di stare alla Notte della Taranta. Non capisco la scelta, così come l’accenno nell’introduzione di “Fallin” di Alicia Keys che notoriamente non ha nulla a che fare con il Salento. Voto 6
Dargen D’Amico con Babelnova Orchestra – omaggio a Ennio Morricone
Più che un omaggio a Morricone mi sembra un’autocelebrazione. Spiace. Voto 4
Mahmood con i Tenores de’ Bitti – Com’è profondo il mare di Lucio Dalla
Dalla rivive di nuova linfa con il timbro unico di Alessandro. Curiosa la scelta dei Tenores de’ Bitti, ma il talento di Mahmood fa il resto. La scelta di campionare la voce di Lucio sul finale richiama inevitabilmente la vittoria degli Stadio del 2016. Voto 9
Mr. Rain con Gemelli Diversi – Mary dei Gemelli DiVersi
Il momento dei Millennial, di quelli che ti riportano alla mente ricordi di un’epoca vicina ma così profondamente lontana. Dopo aver omaggiato i Lunapop lo scorso anno in compagnia di Fasma, Mr Rain sceglie come compagni di cover i Gemelli DiVersi e un’altra canzone simbolo dei primi anni ’00. Il passaggio di “Supereroi” appare scontato e un po’ troppo facilotto, se ne poteva fare a meno. Voto 6.5
Negramaro con Malika Ayane – La canzone del sole di Lucio Battisti
Fa strano ascoltare una canzone considerata ormai da falò con l’intro prettamente di archi, senza chitarra. Poi il pezzo cresce e si adatta alle due vocalità di Giuliano e di Malika, aderendo perfettamente a entrambi i registri. Il mondo dei Negramaro è perfettamente incarnato da un sound molto riconoscibile, lo stesso che aveva già dato una seconda vita a “Meraviglioso” di Modugno. Funziona tutto e bene. Voto 8
Emma con Bresh – medley di Tiziano Ferro
“Imbranato”, “Non me lo so spiegare” e “Sere nere” sono le tre canzoni scelta da Emma per questo medley eseguito in coppia con Bresh, di cui si apprezzano soprattutto le barre inedite. Per il resto, bella idea che balla a tratti. Quella di Tiziano Ferro è sicuramente stata una scelta coraggiosa e piuttosto difficile. Voto 6
Il Volo con Stef Burns – Who wants to live forever dei Queen
Scelta astuta e un po’ acchiappa-applausi, l’orchestra dialoga con Piero, Gianluca e Ignazio, restituendo a Stef Burns un assolo degno di nota. Nulla da dire, performance impeccabile. Voto 8.5
Diodato con Jack Savoretti – Amore che vieni amore che vai di Fabrizio De André
Bello il lavoro del Maestro Rodrigo D’Erasmo, per un brano che Diodato aveva già inciso nel 2013, dando il la al suo percorso artistico. Indovinata l’introduzione recitata di Filippo Temi, così come la scelta di farsi accompagnare da Jack Savoretti, che restituisce un tocco di internazionalità a un brano dalla forte identità italiana. Funziona l’accostamento dei due timbri, diversi ma complementari. Voto 9
La Sad con Rettore – Lamette di Rettore
Sarà l’ora tarda, sarà il risultato così surrealista, ma penso di aver esaurito le parole questa sera per commentare certe cose. E anche i numeri. Senza voto
Il Tre con Fabrizio Moro – Medley di Fabrizio Moro
Qui la cosa si fa seria: Il Tre è un giovane promettente, al punto che non sfigura vicino a un grande come Fabrizio Moro. “Pensa”, “Portami via” e “Il senso di ogni cosa” sono i pezzi scelti per questo bel medley. Qualche imprecisione di troppo dettata dalla foga, per il resto tutto funziona e gira bene. Voto 7.5
BigMama con Gaia, la Nina e Sissi – Lady Marmalade
Un po’ di Super Bowl all’una e un quarto di notte ci sta bene, non so voi ma lì in mezzo… personalmente… a me è mancata Elettra Lamborghini. Voto 6
Maninni con Ermal Meta – Non mi avete fatto niente di Ermal Meta e Fabrizio Moro
Interessante lo scambio delle parti, Maninni canta Ermal ed Ermal esegue la parte originariamente destinata a Fabrizio. Questa scelta restituisce sicuramente un senso e un elemento di novità al risultato finale, così come la sezione ritmica dettata dalla presenza dei tamburi. Voto 8
Fred De Palma e Eiffel 65 – Medley degli Eiffel 65
“Too much of Heaven”, “Viaggiare insieme” e “Blu” sono le canzoni selezionate da Fred De Palma direttamente dal repertorio degli Eiffel 65. Tutto fatto molto bene. Pagano lo scotto di esibirsi per penultimi. Voto 7
Renga e Nek – Medley di Renga e Nek
Si chiude con il medley di Capodanno proposto da Rek e Nenga, composto da “Meravigliosa”, “Angelo”,
“Fatti avanti amore” e “Laura non c’è”. Comunque sia, tutto molto meglio dell’inedito in concorso. Voto 6.5
Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte di raccontare. È autore del libro “Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin” (edito D’idee), impreziosito dalla prefazione di Amadeus. Insieme a Marco Rettani ha scritto “Canzoni nel cassetto”, pubblicato da Volo Libero e vincitore del Premio letterario Gianni Ravera 2023.
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