Mara Maionchi, ospite di Francesca Fagnani a Belve, nell’intervista parla della sua vita privata, del problema di ludopatia, ma anche di Tiziano Ferro, che lanciò nei primi anni 2000.
“Mamma era strana, non era una donna affettuosa, però è stata molto forte», confessa al programma di Rai2, «qualcosa mi è mancato, l’ho sollecitata tutta la vita a darmelo l’affetto, un abbraccio, una cosa… ma lei non ce l’aveva. E l’ho capito dopo. Ognuno è come è.”
Spiega a Belve Mara Maionchi a proposito della madre. Mara è sposata dal 1976 con l’autore e produttore discografico Alberto Salerno, che la tradì…
“Devo ammettere che in parte è stata anche colpa mia se ha cercato qualcosa fuori. Sessualmente sono un po’ modesta, non sono proprio portata per le luci rosse. Ho sempre l’abat-jour…”
Mara Maionchi parla poi di Tiziano Ferro, con cui lavorò durante i primi anni di carriera del cantante di Latina.
“Tiziano Ferro non ha mai pensato che sia io che mio marito l’abbiamo aiutato ad essere quello che alla fine, in parte, è. Ma questo non è importante, non è un obbligo avere riconoscenza.”
Infine un pensiero sulla ludopatia e sul fatto che inviò una lettera ai casino in Italia e Svizzera chiedendo di non ammetterla più ai tavoli.
“Non so dire se ho una dipendenza, però mi piace!”

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
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