MILLE

Intervista a Mille che, con Il Tempo, Le Febbri, La Sete, fuori per TAIGA / ADA Music Italy, inaugura il cammino che la porterà verso l’uscita del suo nuovo album RISORGIMENTO, atteso per l’autunno.

Cantautrice eclettica e inconfondibile, MILLE si distingue per una voce che ricorda le dive di un’altra epoca, una scrittura intensa e originale, capace di emozionare, sorprendere e sedurre, e un’identità visiva che resta impressa.

In questa intervista ci racconta il significato del brano, l’inizio del suo nuovo percorso artistico e tutto ciò che possiamo aspettarci dal suo prossimo album.

Intervista a Mille

Parliamo del tuo nuovo singolo Il tempo, le febbri, la sete, che segna l’inizio di un nuovo percorso artistico. Quando hai capito che questa canzone rappresentava il tuo vero “risorgimento”?
L’ho capito parlando con una persona delle canzoni che avevo scritto tra fine settembre e febbraio, periodo in cui ho composto tutto il disco. In quella chiacchierata ho percepito che questa canzone era l’incipit della mia trasformazione. È un po’ il mio brano talismano, perché rappresenta il momento in cui si capisce che si può stare meglio. Quando capisci che puoi auto-consolarti e auto-guarirti. La soluzione non è smettere di amare, ma di abbracciare ciò che può arrivare. E poi è stata la prima canzone che ho scritto in quel periodo, quindi anche a livello cronologico aveva senso farla uscire per prima.

Questo brano si collega anche a C’est Fantastique, un pezzo molto diverso, che uscirà prossimamente…
C’est Fantastique è un brano ribelle, nato in un altro momento ma che ho subito sentito il bisogno di portare dal vivo. Molti già la conoscono dai concerti e me la chiedono. Seguo sempre gli slanci istintivi e questa canzone rappresentava la voglia di gridare in coro. Sul palco la cantiamo tutti in coro coi musicisti, ed è sembrato naturale farla uscire dopo Il tempo, le febbri, la sete.

In C’est Fantastique citi “Non voglio mica la luna”…
Sì, è una citazione del celebre brano di Fiordaliso. Per me il passato ha un valore forte. La musica del passato vive ancora dentro di me. In quel momento stavo davvero pensando che non voglio tutto: voglio solo stare bene, chiedo il minimo.

Tornando al singolo Il Tempo, Le Febbri, La Sete, che porta tre immagini forti. Che ruolo ha il corpo nel tuo modo di scrivere e cantare?
Il mio corpo è il mio strumento principale. Se la chitarra ha corde e cassa armonica, noi abbiamo le corde vocali dentro e il corpo come cassa. I sentimenti li proviamo sulla pelle. Il tempo serve per elaborare il dolore, la febbre per scaricarlo, la sete è una spinta fisica a tornare a vivere. È tutto molto corporeo e per me il risorgimento è tornare alla sorgente, alla vita, anche attraverso il corpo.

Cosa significa per te oggi la parola “rinascere”?
La trasformazione è il momento in cui mi sento più viva. Attraversare qualcosa, che sia dolore, amore o gioia, ti fa sentire davvero vivo. È una sensazione che voglio provare sempre.

Nei tuoi live si percepisce una teatralità molto naturale. Credi che il tuo passato teatrale influenzi il modo in cui ti esprimi sul palco?
Sì, ma anche perché canto quello che ho scritto, e scrivo solo cose che ho vissuto. Non invento nulla, racconto la mia realtà, e questo mi rende facile essere spontanea. Non c’è recitazione, solo verità.

Hai detto che Il tempo, le febbri, la sete nasce dalla fine di un amore. Il disco sarà quindi più intimo o avrà un messaggio più universale?
Questo non lo posso decidere io. Le canzoni le scrivo, ma poi sono le persone ad ascoltarle e a metterci dentro la loro esperienza. Lascio che siano loro a trovare un significato. Spero solo che le accolgano e le facciano proprie.

Da dove nasce oggi la tua consapevolezza come artista?
È un percorso. Dall’EP a oggi sono cambiate tante cose. Ho fatto 70 concerti, ho lavorato tanto sulla voce, ma anche su me stessa. Ho fatto psicoterapia, che mi ha aiutata tantissimo anche professionalmente. Oggi mi sento completamente me stessa, e questo si riflette anche nella musica che faccio.

Ma essere liberi e se stessi, oggi, quanto costa?
Non lo so, non ho mai provato a fare il contrario. Faccio quello che mi piace, non mi sono mai messa dei paletti, né mi sono stati imposti. E se qualcuno ci ha provato, ho semplicemente guardato altrove.

Parliamo dei tuoi live: ci saranno novità nei prossimi mesi?
Sì! Ci sarà un tour estivo che annuncerò presto, ma soprattutto nei live autunnali porterò l’intero disco sul palco. Non vedo l’ora di iniziare le prove e di cantare queste nuove canzoni con i musicisti con cui condivido il palco. Credo che sarà molto particolare.

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