Una giornata decisamente florida per i giovani artisti di Area Sanremo: ieri, venerdì 22 novembre, l’Area Sanremo Music Week si è aperta con uno speciale Ariston Tour, una visita guidata nel tempio della canzone italiana.
Sguardi curiosi, silenzio e grande attenzione: i ragazzi hanno ricalcato i passi delle grandi star che hanno popolato questi luoghi nel corso dei decenni. Partendo dal foyer per rivivere la storia della costruzione del teatro (datata 1953 e per cui servirono 10 anni per ultimarla, visto che venne inaugurato il 31 maggio 1963), per poi “spiare” dentro i camerini e fino a salire nella Sala Stampa del Festival della Canzone Italiana insieme al responsabile Luca Ammirati.
Dopo aver proiettato un filmato con alcune storiche immagini dell’Ariston, sono arrivati anche i fratelli Walter e Carla Vacchino, proprietari del teatro, per un saluto ai ragazzi. “Vengo da un incontro con i giovani del liceo – ha spiegato Walter – sul tema della violenza di genere. Mai come oggi abbiamo bisogno di bellezza e di pace. E il teatro deve servire proprio a questo: creare momenti di luce. Dovete fare un lavoro per la vostra crescita – ha detto Vacchino – che poi sia un successo solo con la vostra famiglia o per 30 milioni di followers non importa. Ciò che conta è ciò che riuscite a creare e che forma la vostra persona”.
Ammirati ha poi raccontato alcuni episodi del passato di Sanremo e dell’Ariston: “quando nacque il Festival nel 1951, fu per riempire le sale del Casinò (si teneva appunto lì), sperando che poi gli spettatori si fermassero a giocare. Quando il Festival arrivò all’Ariston era il 1977 e andò in onda per la prima volta a colori, condotto da Mike Bongiorno. In quel momento non stava vivendo un periodo roseo. A tal proposito vi racconto un aneddoto: quando Mike annunciò la vittoria degli Homo Sapiens con “Bella da morire, era ormai già staccato il collegamento. Il vero boom avvenne negli anni ’80. Ci fu un boom di successi e anche di look che fecero la storia”.
Oggi il successo prosegue ed è amplificato dai social, arrivando a un pubblico di tutte le età, compresi i giovanissimi. Basti pensare alla questione della sicurezza: la zona rossa che viene creata attorno al Teatro Ariston è pari a quella del G7.
L’incontro all’Ariston è proseguito con l’arrivo di Pippo Balistreri, che quest’anno ha ricevuto il Premio Città di Sanremo, direttore di palco per ben 41 edizioni del Festival. “Risolvere tutti i problemi di questa kermesse non è facilissimo – ha detto Pippo, bisogna rispettare certi punti precisi in un solo minuto. Non bisogna mai dimenticare che è un lavoro di squadra. Inoltre occorre gestire le esigenze di tutti: regia, luci, stacchi televisivi. Bisogna pensare a un sacco di cose: per esempio come portar dentro 2 pianoforti o 4 batterie e queste cose devono essere a portata di mano. Nella mia carriera – ha detto Balistreri – ho fatto tanti eventi, non solo il Festival: per esempio il Pavarotti&Friends, eventi col Papa e molti altri ancora. Ho incontrato le grandi star mondiali: per esempio Freddie Mercury, Barry White, Elton John e Stevie Wonder”.
Poi, l’arrivo a sorpresa del conduttore e direttore artistico di Sanremo 2025 Carlo Conti, che ha voluto salutare i ragazzi di Area Sanremo e “consolare” un po’ quelli che non si sono qualificati raccontando un episodio divertente che l’aveva coinvolto da giovane insieme agli amici di sempre Leonardo Pieraccioni e Giorgio Panariello. Conti è poi andato al Casinò di Sanremo dove ieri sera si sono tenute le premiazioni dei 10 vincitori/qualificati, che stamattina si sono ri-esibiti davanti a lui e alla Commissione Rai. I nomi dei 2 ulteriori vincitori (che si sfideranno il 18 dicembre a Sarà Sanremo per conquistarsi un posto nelle Nuove Proposte) verranno svelati dalla Rai i primi di dicembre.
I ragazzi si sono poi divertiti a un party speciale organizzato a Casa Sanremo, dove il patron Vincenzo Russolillo di Gruppo Eventi ha presentato il nuovo progetto “Casa Sanremo Campus“, un corso di alta formazione per “Performer Music Producer”. L’obiettivo è preparare i giovani ad affrontare il lavoro nel settore dello spettacolo, dal canto alla danza fino alla discografia. “Non sarà una scuola – ha spiegato Russolillo – quindi non ci saranno docenti ma delle vere e proprie guide artistiche. Un progetto che nel 2025 coinvolgerà più di 1500 ragazzi”.

Giornalista professionista dal 2010, Laureata in Scienze Umanistiche per la Comunicazione e con un Master in Giornalismo a Stampa, Radiotelevisivo e Multimediale. Nella sua carriera ci sono quotidiani, radio (RTL 102.5), tv locali, periodici sia cartacei che web, uffici stampa. Nata e cresciuta a Varese, ha seguito il richiamo della Città dei Fiori (ma soprattutto della musica, sua principale passione) e si è trasferita a Sanremo, la città del Festival della Canzone Italiana, che segue come inviata da diversi anni.
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