Auroro Borealo

Auroro Borealo, pseudonimo del cantautore e performer Francesco Roggero, ha deciso di rimuovere tutta la sua musica da Spotify. L’annuncio è arrivato direttamente dai suoi canali ufficiali, accompagnato da una lunga riflessione in cui spiega le motivazioni dietro questa scelta.

Alla base della decisione c’è un fatto ben preciso: il fondatore e CEO della piattaforma di streaming musicale, Daniel Ek, ha investito circa 690 milioni di dollari in Helsing, una startup tedesca attiva nel settore della tecnologia militare, specializzata nella produzione di droni da guerra. Una notizia che Auroro Borealo ha definito inaccettabile, tanto da spingerlo a compiere un passo netto e personale.

“La musica che faccio esiste per portare leggerezza e qualche sorriso nella giornata di chi la ascolta. Ma quando gli introiti della mia musica vengono impiegati nel mercato delle armi, la questione diventa per me eticamente insostenibile”, ha scritto l’artista.

Nel messaggio diffuso online, Auroro Borealo ha ribadito che la sua decisione non è legata a motivazioni economiche – “non mi è mai importato di guadagnare pochi millesimi di euro da ogni stream” – ma alla necessità di “prendere una posizione in un momento storico in cui troppe persone innocenti vengono coinvolte”.

Con ironia e determinazione, ha aggiunto: “A voi piace l’idea che in questo momento esista nel mondo un drone militare finanziato da una canzone che si chiama Sessone o Gli occhi del mio ex? Per quanto io ami l’assurdo, questo è troppo anche per me”.

Auroro Borealo ha poi rivolto un appello a tutti gli artisti italiani, invitandoli a riflettere sull’impatto delle proprie scelte e sull’importanza di gestire in modo più consapevole i propri contenuti artistici. “Mi piacerebbe che questa decisione fosse un seme, anche solo l’inizio di una riflessione, un dialogo”.

La musica dell’artista è comunque ancora disponibile su altre piattaforme di streaming e su Bandcamp, dove, ha precisato, potrà “gestire il catalogo in maniera più consapevole”.

Tra le prime voci a supportare pubblicamente il gesto, quella di Marianne Mirage: “Riarmo di coscienze. Che grande scelta che ci sta dando un grande segno di cambiamento!”.

Anche Piero Pelù si è espresso in passato contro l’investimento di Ek, definendo “inaccettabile” che una figura chiave dell’industria musicale sostenga lo sviluppo di tecnologie belliche. Ne abbiamo parlato Qui.

Il caso di Auroro Borealo si inserisce così in un dibattito più ampio che coinvolge etica, industria culturale e responsabilità artistica. Una scelta che, al di là delle conseguenze personali, intende aprire una discussione sul ruolo della musica e sul modo in cui viene distribuita.

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