Piero Pelù scende in campo con parole durissime contro Daniel Ek, fondatore e CEO di Spotify, dopo la notizia dell’investimento da 600 milioni di euro in Helsing, azienda tedesca attiva nello sviluppo di tecnologie militari basate sull’intelligenza artificiale. “Lo schifo non ha fine“, ha scritto l’artista italiano in un post infuocato su Instagram, condannando la decisione del magnate svedese di finanziare sistemi bellici e droni da guerra.
Ek, attraverso il fondo Prima Materia — creato nel 2020 insieme al socio Shakil Khan — ha motivato l’operazione con l’aumento delle tensioni geopolitiche. Helsing, valutata 12 miliardi di euro, produce tecnologie destinate a potenziare la difesa militare delle democrazie occidentali, con l’obiettivo dichiarato di “rafforzare la deterrenza con gli standard etici più alti”. Ma non tutti condividono questa visione.
Pelù si è unito a un’ondata internazionale di proteste. Tra queste anche quelle dello United Musicians and Allied Workers, un collettivo di artisti nato durante la pandemia per chiedere equità nei compensi da streaming. Secondo il collettivo, l’investimento di Ek è l’ennesima prova che chi gestisce l’industria musicale pensa più alla guerra che alla cultura: “Un guerrafondaio che paga gli artisti una miseria”.
“Se avessi ancora i master dei miei dischi — ha aggiunto Pelù — li avrei già ritirati da quella fottuta piattaforma. Magari se molti artisti facessero pressione su questo padrone insensibile della nostra arte, si potrebbe farlo ragionare. Investire in cultura e civiltà, non in morte”.
Un appello forte, che chiama in causa l’intero mondo musicale. Resta ora da vedere se altri artisti seguiranno l’esempio di Piero Pelù e se Spotify sarà spinta a rivedere le proprie politiche di investimento, sempre più al centro di un acceso dibattito etico.

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
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