Diodato Arena

Diodato è stato invitato alla Prima della Scala, l’importante evento culturale e mondano che da il via alla stagione dello storico teatro meneghino.

L’artista, da sempre attento ai problemi del territorio nel quale è cresciuto, ha postato sui social una toccante riflessione, nata dalla visione e dall’ascolto dell’opera messa in scena.

Diodato, una riflessione dopo la Prima della Scala

“Questa sera, alla prima della Scala, a un certo punto, mi è sembrato di vedere la nostra Taranto.

C’eravamo noi oppressi, c’erano gli invisibili, c’era il dolore di tanti voluto dalla brama di potere e dal delirio di pochi.

In questo splendido Macbeth di Davide Livermore c’è una critica feroce ma anche un canto di speranza, di liberazione.

Un altro mondo è possibile?

Sembrano proprio i più giovani, coloro che guardano davvero al futuro, a indicarci la strada.”

Queste le parole postate dal cantautore, vincitore del Festival 2020 con il brano Fai Rumore, divenuto simbolico dopo l’esibizione all’Arena di Verona durante Europe Shine A Light, lo show che ha sostituito l’Eurovision Song Contest 2020.

Diodato dedicò alla sua città, Taranto, la vittoria a Sanremo e non ha mai avuto paura di esporsi sulla questione legata all’Ilva e all’inquinamento che produce.

“Subito dopo la vittoria al Festival di Sanremo ho voluto dedicare questo premio a Taranto perchè è una città dove bisogna fare molto rumore.

Anche quest’anno era importantissimo non rimanere in silenzio, la condizione tarantina è comprensibile a tutti noi che stiamo vivendo il dramma che ci costringe a dover scegliere tra salute e lavoro.”

Queste le parole pronunciate durante il Concerto del Primo Maggio 2020 organizzato insieme a Michele Riondino e Roy Paci nella città pugliese.

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