Eurovision Bosnia

Mentre si discute sul futuro dell’Eurovision, dalla Bosnia Erzegovina arrivano aggiornamenti importanti sul futuro del Paese nella competizione. A parlare è stata Lejla Babović, ex capodelegazione della nazione balcanica, ospite del programma televisivo Jutro za Sve, dove ha spiegato in modo chiaro i motivi per cui BHRT, l’emittente pubblica bosniaca, non è ancora pronta a tornare sul palco eurovisivo.

La Bosnia Erzegovina è assente dall’Eurovision dal 2016. Il motivo principale è di natura economica: BHRT ha un debito di circa 8,18 milioni di euro nei confronti dell’EBU (European Broadcasting Union), cifra che impedisce ogni possibilità di partecipazione fino a quando non sarà saldata.

“Finché non potremo finanziare tutte le nostre attività, non potremo certo permetterci l’Eurovision”, ha dichiarato Babović. “Servono sponsor e inserzionisti, perché è un evento che nessuna emittente pubblica può affrontare da sola”. A titolo di confronto, ha ricordato che la Radiotelevisione serba, che partecipa regolarmente alla competizione, ha un budget annuale di circa 170 milioni di euro, mentre BHRT dispone di appena 15 milioni, cifra tra l’altro variabile e non sempre garantita.

Babović ha sottolineato che il problema con l’EBU non è recente, ma risale al 2017: “Da allora si è fatto finta di niente, si sperava in un condono, ma oggi non è più così. Serve un approccio serio e istituzionale: la BHRT è un’impresa pubblica istituita dall’Assemblea Parlamentare della Bosnia, quindi è responsabilità dello Stato garantire il suo funzionamento”.

L’ex capodelegata ha comunque espresso apprezzamento per gli sforzi dell’attuale governo, che sta cercando di individuare le risorse necessarie per saldare il debito e consentire il ritorno del Paese alla kermesse europea. “Spero che riescano, perché è anche una questione di immagine e reputazione a livello continentale”.

La Bosnia ed Erzegovina ha debuttato all’Eurovision nel 1993, nel pieno della guerra, con Sva bol svijeta di Fazla. Da allora, ha partecipato con regolarità. Il miglior risultato è arrivato nel 2006, con Lejla di Hari Mata Hari, terza classificata con 229 punti.

L’ultima apparizione risale al 2016, quando Dalal, Deen, Ana Rucner e Jala hanno presentato Ljubav Je. Il brano non superò la semifinale, chiudendo all’11° posto, e segnando la prima mancata qualificazione della Bosnia ad una finale eurovisiva.

Nonostante tutto, Lejla Babović si dice fiduciosa: “Esistono i fondi, vanno solo utilizzati nel modo giusto. Sarebbe bello restituire alla Bosnia l’immagine e la reputazione che aveva in Europa”. L’EBU, secondo quanto riferito, starebbe anche condonando parte dei debiti di altri Paesi, come nel caso dell’Ucraina, ma per la Bosnia il percorso appare ancora lungo.

Il ritorno della Bosnia Erzegovina all’Eurovision rimane dunque una speranza, più che una certezza, legata alla volontà politica e alla stabilità finanziaria del servizio pubblico. Fino ad allora, il palco dell’ESC dovrà fare a meno di una delle sue partecipanti più amate dell’area balcanica.

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