In occasione della Milano Music Week, Sugar ha aperto le porte dell’azienda agli ospiti e agli studenti per presentare il loro mondo e i diversi team di lavoro.
Durante la giornata si sono svolti diversi panel con i rappresentanti di alcune delle aree di Sugar, tra cui A&R, Marketing & Promo.
Abbiamo incontrato Filippo Sugar per parlare dell’azienda e della sua evoluzione.
Intervista a Filippo Sugar
Benvenuto, Filippo! Puoi parlarci del significato di organizzare un evento come l’Open Day di Sugar durante la Milano Music Week?
Per noi è molto importante aprire le porte della nostra azienda durante la Milano Music Week. È un’occasione per far conoscere il mondo della discografia e delle edizioni musicali da vicino. Quest’anno le prenotazioni per l’Open Day sono andate sold out in pochissimo tempo, e questo dimostra quanto i giovani siano interessati a questo settore.
Sugar è una realtà storica nel panorama musicale italiano. Come siete riusciti a mantenere alta la qualità nel tempo?
Sono decenni di sfide, alcune vinte e altre perse, ma sempre affrontate con passione. La qualità, per noi, nasce dalla sincerità. Facciamo cose di cui ci innamoriamo, partendo da un sentimento autentico. Questo è ciò che vogliamo trasmettere, più che un concetto astratto di qualità.
La vostra azienda è sempre stata percepita come una realtà molto legata all’idea di famiglia. È così?
Sì, assolutamente. Sugar è una realtà familiare da tre generazioni: è iniziata con mio nonno, poi è passata a mio padre e mia madre, e ora ci sono io. Anche i miei figli più grandi stanno iniziando a entrare in questo mondo. È una caratteristica molto italiana e, a mio avviso, positiva.
Sugar unisce editoria musicale e discografia. Come riuscite a bilanciare questi due mondi?
In realtà, noi nasciamo come editori. Mio nonno ha fondato la società prima ancora che esistessero i dischi. Consideriamo la discografia una forma di editoria, come lo sono le colonne sonore e, oggi, anche i progetti audiovisivi. Lavoriamo per essere un’entertainment company musicale a 360 gradi, pur mantenendo un approccio artigianale.
Puoi raccontarci qualcosa sul progetto delle edizioni Suvini Zerboni, che è diventata anche etichetta discografica?
Suvini Zerboni rappresenta un mondo affascinante e di nicchia, nato negli anni ’50. È legato a compositori che hanno sperimentato nuovi linguaggi musicali, come Berio e Dalla Piccola. Anche se è un mercato piccolo, è internazionale e pieno di possibilità. Vorremmo incentivare sempre più contaminazioni tra questa musica sperimentale e il pop o il rap, perché crediamo che possano nascere idee straordinarie.
Sugar lavora anche con artisti pop, rap e giovani provenienti dai talent. Qual è il segreto per essere credibili in tutti questi ambiti?
Credo che tutto dipenda dalla sincerità. Non ci focalizziamo su un genere musicale specifico, ma sulle persone e sulle loro idee. Ogni percorso è unico, e la sfida imprenditoriale sta proprio nell’accompagnare l’artista verso la realizzazione del suo potenziale.
Quali sono le principali sfide per Sugar in questo momento storico?
La sfida più grande è rimanere competitivi in un mercato sempre più standardizzato, soprattutto nel digitale. Lo streaming ha categorie ben definite, ma le cose nuove spesso non rientrano in queste etichette. Noi lavoriamo su idee innovative e dobbiamo trovare nuovi modi per farle arrivare al pubblico.
Oggi incontrerete tanti ragazzi durante l’Open Day. Quali sono le tue aspettative nei loro confronti?
Sono molto fiducioso nei confronti delle nuove generazioni. Lavoro ogni giorno con giovani in azienda e vedo il loro talento e la loro curiosità. Penso che abbiano una grande sensibilità, anche grazie al mondo competitivo dei social. Mi aspetto che abbiano idee nuove e che trovino un ambiente accogliente per svilupparle. Sono loro la forza motrice del futuro.
Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.