Frio è il nome d’arte di Yuri Vidal, cantante emergente della provincia di Cuneo, ma nato a Rio de Janeiro, in Brasile, da mamma italo-brasiliana e padre brasiliano.
Da piccolo rimane folgorato da Michael Jackson, che ancora oggi rappresenta il suo punto di riferimento.
Intorno ai 12, 13 anni anni un amico gli fa scoprire il rap ed è amore al primo ascolto.
“Ne ero dipendente e sentivo più solo quello dal mattino alla sera, mi ha completamente segnato.”
Il nome d’arte Frio è legato alle sue origini.
“Decisi di chiamarmi Frio perché volevo avere un nome in portoghese in memoria delle mie origini e, dato che ho iniziato scrivendo canzoni molto tristi, mi sembrava azzeccato Frio perché vuol dire freddo in portoghese, un po’ come il mio modo di scrivere.”
La scrittura dei primi brani risale a tre anni fa. Una sorta di sfogo personale dopo un periodo difficile.
Con il tempo il suo modo di scrivere è cambiato completamente, contaminando il rap con il pop, con sfumature anche di funky brasiliano.
Quest’anno Frio è stato selezionato da Radio Deejay per partecipare a Deejay On Stage con il brano Wow e la cover di Sono Un bravo Ragazzo Un Po Fuori di testa di Random, rivisitata in stile funk brasiliano.
I suoi genitori lo supportano in tutto e per tutto.
“Mio padre si occupa della parte manageriale, mi gestisce e mi accompagna negli eventi a cui partecipiamo. Con mia madre invece scrivo, anche perché è da tanti anni una sua passione, scambiandoci idee e pareri sulle canzoni da fare e grazie a ciò stiamo entrando sempre più in sintonia e nei nuovi progetti sta iniziando a partecipare attivamente facendomi cori, doppie voci e sporche!
Nonostante i miei non siano dell’ambiente, sono operai, sapere che sono vicini a me in tutto e per tutto mi rende molto contento perché supportano il mio sogno.”
Intervista a Frio
1. Il tuo nuovo singolo “Sono Bravo”, sta avendo un buon riscontro sui canali digitali, quindi il progetto Frio sta funzionando?
Sono contentissimo per i risultati che la canzone sta ottenendo a partire dagli streams ma anche dai vari feedback che mi arrivano tutti i giorni nei dm di insta e dal vivo, devo dire anche il video sta andando molto bene e sono veramente contento! Sono convinto che il progetto possa funzionare e che canzone dopo canzone abbiamo, e stiamo facendo, grossi progressi e i risultati ottenuti, tra i vari concorsi, premi e concerti, sono la conferma che stavamo cercando. La strada è lunga e faticosa ma con dedizione e lavoro nulla è impossibile!
2. “Sono Bravo” può sembrare un testo autocelebrativo, invece non è proprio così, ce lo puoi spiegare?
Sapevo che il titolo potesse trarre in inganno per quanto riguarda l’argomento della canzone ma, come non bisogna mai giudicare il libro dalla copertina, non bisogna mai giudicare la canzone dal titolo.
Sono Bravo parla di un amore alla vecchia maniera, dove si lasciano stare i social e ci si perde negli sguardi di un’altra persona (sempre con un chiave molto sbarazzina) e, senza fare strane tattiche su insta, ci si butta senza paure perché “Sono bravo a fare tutto quello che vuoi…”
3. Stai lavorando intensamente e caparbiamente per far sì che la tua crescita sia inesorabile ma anche completa e ben strutturata. Qual è il tuo obbiettivo principale?
Sono una persona molto ambiziosa e mi piace viaggiare con la mia testa e, quello che è il mio obbiettivo, potrebbe sembrare presuntuosa come cosa ma non lo è. Il mio sogno, e di conseguenza il mio obbiettivo, è che la mia musica possa raggiungere i cuori di tutto il mondo.
4. Hai deciso di avere come nome d’arte, “Frio” -Freddo, ma sembra che la tua personalità e i tuoi ultimi singoli siano esattamente all’opposto, perché allora “Frio”?
Ho iniziato a scrivere per necessità, era un momento molto brutto per me, freddo, e da lì è partito tutto. Anche se, come accennavi prima, nelle mie canzoni attualmente sono l’opposto perché di mio sono una persona molto solare e allegra ma, quando ho iniziato, scrivevo solo cose tristi per via del brutto momento che stavo affrontando e volevo avere un nome d’arte in portoghese, in onore delle mie origini sia musicali che culturali.
5. Le tue origini sono brasiliane e di solito da quelle parti la musica è una costante nella vita di quel popolo. Quanto c’è di quei ritmi, di quel sound nelle vene di Frio?
Essendo nato a Rio ho vissuto, anche se pochi anni, molto della cultura brasiliana. Mi ricordo le feste in famiglia con la carne alla brace e musica a tutto andare e tutt’ora lo facciamo io e i miei. Sono cresciuto a suoni di Funk Brasiliano, Forro e Musica Popular Brasileira quindi nelle mie vene scorre il Brasile e si può sentire anche nelle mie canzoni, ad esempio Wow, e si sentirà ancora di più nelle prossime!
6. Artisticamente sei nato con il rap di cui ne eri completamente preso ma poi, con gli anni, sei passato al pop e a ritmi brasiliani o latini, a cosa è dovuto questo cambiamento stilistico?
La mia è stata una crescita di mentalità, ho iniziato a scrivere con 16 anni e ascoltavo solo rap in quel periodo e tutto quello che scrivevo lo facevo con quella chiave ma, crescendo, ho cambiato molto la mia mentalità e ho voluto fare qualcosa che mi rispecchiasse realmente, che rispecchiasse il mio carattere, la mia personalità vivace e la mia allegria e i ritmi latini, quelli brasiliani e il pop lo fanno perfettamente e mischiandoli insieme sto cercando di fare uno stile tutto mio.
7. Quanto ha influito nel tuo percorso musicale questo amore spassionato per Michael Jackson?
Personalmente molto. Soprattutto sul palco essendo lui un performer al 110% ed è quello che voglio fare anche io. Voglio essere un performer sul palco, voglio ballare, cantare e far divertire, emozionare e far piangere le persone che mi vengono a vedere proprio come faceva lui ma alla mia maniera, alla maniera di Frio.
8. Papà manager e mamma che collabora nei testi, un bel team! Quanto è importante la famiglia per Frio?
Penso che la famiglia sia la cosa più importante nella vita e avere l’appoggio di essa nell’inseguire il proprio sogno è una cosa bellissima perché puoi condividere sia i brutti momenti come le conquiste e puoi addirittura lottare con loro, come sto facendo io con i miei genitori, per inseguire il mio obbiettivo!
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Penso, parlo, organizzo e scrivo di musica da oltre 30 anni.