Lucy Salire

Intervista a Lucy, cantautrice che, tra urban pop e sonorità elettroniche, ha pubblicato l’Ep d’esordio intitolato Blu.

Intervista a Lucy, l’Ep d’esordio “Blu”

“Blu” è il tuo EP d’esordio, anticipato dai singoli “Due città”, “Maracaibo” e “Salire”. Come descriveresti questo progetto e cosa rappresenta nel tuo percorso artistico?

Questo progetto racchiude 3 anni della mia vita. È molto importante per me perché l’uscita dell’EP rappresenta la parte finale di un percorso e segna inevitabilmente l’inizio di un altro. 

Nel tuo singolo “Salire” esplori temi come la resilienza e la capacità di ritrovarsi nei momenti difficili. Puoi raccontarci il processo creativo dietro questa canzone e come ti sei sentita nel donarti così tanto al pubblico?

Penso che sia stata una fortuna il fatto di aver prima lavorato e creato tutti i brani e poi essermi concentrata sulle uscite, perché in questo modo non mi sono focalizzata sull’ uscita stessa, ma ho voluto solo sfogarmi attraverso la scrittura e buttare fuori tutto ciò che provavo.  Il brano salire è venuto fuori in maniera super naturale, stavo vivendo un brutto periodo ma sentivo la risalita vicina e penso sia per questo che il brano trasmette la resilienza nella sua forma più diretta. 

Lucy, l’EP “Blu” è descritto come una fusione di introspezione e leggerezza. Come riesci a bilanciare questi due aspetti contrastanti nella tua musica?

Credo che ciò che riesce a bilanciare introspezione e leggerezza siano sicuramente le basi di ogni brano. Le strumentali hanno un mood happy, dolce, romantico e vengono smorzate da testi più profondi e che descrivono la mia realtà interiore.

Il colore blu sembra avere un significato profondo per te, sia a livello emotivo che artistico. Cosa rappresenta il blu nel tuo immaginario e in che modo ha influenzato il processo creativo dell’EP?

Il blu è il colore del mare e del cielo. Entrambi questi elementi scatenano in me diverse emozioni come quelle che descrivono all’interno del romanticismo con il “sublime”. Sono tremendamente attratta sia dal mare che dal cielo, mi ci rifugio dentro guardandoli, ogni volta che mi sento sola, ogni volta che le sfide sembrano troppo grandi. Tuttavia, se mi immagino in mezzo al mare, in mezzo al cielo, mi sento sopraffatta e piccola, provo paura. Un unico colore racchiude mille emozioni diverse, ed è un po’ come mi sento io.

Le produzioni di Blu sono curate da Matteo Scarico, con cui hai un legame artistico forte. Come è nata la vostra collaborazione e in che modo il suo contributo ha influenzato il sound del tuo EP?

Io e Matteo abbiamo dato inizio alla collaborazione a distanza. Io mi trovavo in Sardegna e dopo poco mi sarei dovuta trasferire a Roma. Lui ha sentito un mio freestyle su Instagram e mi ha proposto di fare un brano insieme. Successivamente abbiamo scoperto che avremmo frequentato la stessa scuola di musica (io canto e lui produzione), nella stessa città . Questo, per me, è stato subito un segno del destino, che mi diceva che quella era la strada giusta, di continuare perché stavo facendo la cosa migliore. Quando sono arrivata a Roma è iniziato il lavoro vero e proprio, che ormai dura da 4 anni. Abbiamo stretto un legame fortissimo, fraterno e di grande rispetto artistico e personale. Di conseguenza, la magia è avvenuta naturalmente, abbiamo creato tutto da zero: lui abbozzava gli accordi e io iniziavo a scrivere, fino a creare un brano intero, spesso in un’unica sessione.

In “Salire” parli di un percorso personale e della sensazione di trovare conforto guardando verso l’alto. Cosa ti ispira a superare i momenti difficili e come la musica ti aiuta a farlo?

Ciò che mi ispira a superare i momenti difficili è che so che dentro di me c’è una grande forza. Quando mi sento persa tengo comunque a mente che quella forza è lì… mi concedo di stare male, di vivere la sofferenza per poi riprendere quell’energia e farla uscire fuori. È la stessa forza che mi ha spinto a credere così tanto in questo progetto e nella mia musica. Quest’ultima è sicuramente il veicolo maggiore con il quale trasporto le mie emozioni fuori, a volte mi basta solo scrivere per superare una situazione. 

Le tracce di Blu sembrano raccontare episodi di vita comune in cui è facile immedesimarsi. C’è una canzone in particolare nell’EP che senti particolarmente legata alla tua storia personale?

“Due città” è sicuramente la canzone che sento più legata alla mia storia, perché racconta di quando ho dovuto lasciare la mia famiglia e i miei amici per inseguire un sogno… È un po’ come se mi fossi sentita costretta a dover partire perché era la cosa giusta da fare, anche se tra le mani davvero non avevo nulla, nessuna certezza. 

Hai citato la notte come un momento di introspezione e solitudine. Come questi momenti di riflessione notturna influenzano la tua scrittura musicale?

Ci sono sere in cui semplicemente mi siedo e fisso la luna, le stelle, quel blu scurissimo. Sto zitta e penso, mi perdo dentro alla testa, entro in connessione con me stessa, sinché tra i mille pensieri non mi blocco su uno. A quel punto metto un type beat o anche la strumentale di un brano che mi piace e cerco di far aderire al foglio quel pensiero.

La tua musica attinge dall’elettronica per creare un suono fresco e originale. Quali sono le tue principali influenze musicali e come hai scelto di incorporarle in Blu?

In realtà non ascolto molta musica elettronica. Io e Matteo non abbiamo svolto un lavoro di ricerca, abbiamo unito solo il suo stile, il suo modo di fare musica, al mio modo di scrivere e di raccontarmi. Si può dire che Blu nasce da solo, spontaneamente.

Guardando al futuro, quali sono i prossimi passi che intendi fare dopo il lancio di Blu?

Sono e siamo molto concentrati sul futuro, abbiamo già nuova musica alla quale stiamo lavorando e non vediamo l’ora di poterla condividere con tutti. Lucy Blu