soap Pas Facile

Con Pas Facile, il suo primo EP, soap si affaccia con decisione su una scena musicale sempre più aperta e internazionale.

Dopo averci conquistati con brani come “Amélie” e “Occhi Viola (seule)“, l’artista ci invita ora a esplorare in profondità il suo mondo interiore, fatto di emozioni autentiche, contraddizioni e ricerca identitaria. Il suo sound, fresco e vivido, abbandona ogni filtro nostalgico per raccontare con sincerità le sfide di chi si sta ancora cercando.

In questa intervista, soap ci accompagna dentro le fragilità e i desideri che animano Pas Facile, un lavoro che parla in modo diretto alla sua generazione.

Intervista a soap, l’Ep “Pas facile”

1. Pas Facile è il tuo primo EP: cosa rappresenta nel tuo percorso artistico e qual è stato il momento più significativo nella sua realizzazione?

L’uscita di ‘Pas Facile’ rappresenta sicuramente per me un inizio e l’occasione per raccontarmi sotto diversi aspetti, in alcuni casi anche in modo più introspettivo e personale. Il momento più significativo è stato il processo creativo, tirare fuori dalla mente cose che a volte si ignora anche di provare. Ho avuto modo di aprirmi molto in studio con Bias e narduccey, che hanno prodotto l’EP, essendo tutti e tre ottimi amici.

2. Ogni brano dell’EP sembra raccontare un pezzo del tuo percorso personale. C’è una canzone che senti più vicina a te in questo momento?

La canzone che sento più vicina in questo periodo è probabilmente ‘Occhi Viola (seule)’ ma la risposta dipende molto dall’umore della giornata.

3. Nel disco affronti temi come la solitudine, l’amore e la ricerca di se stessi. Quanto è stato catartico per te mettere questi sentimenti in musica?

È stato molto liberatorio ed è stato un modo per me di affrontare determinate emozioni “ad alta voce”. Generalmente non parlo molto di me alle persone entrando nel personale, perciò realizzare questo disco è stato come scrivere un diario segreto aperto a tutti.

4. Il contrasto tra sonorità luminose e testi malinconici è una delle cifre stilistiche dell’EP. Come hai lavorato su questa dualità?

È stata una direzione e scelta molto spontanea, caratteristica della musica che mi ha influenzato come ad esempio quella di Stromae. Mi affascina il poter provare sentimenti diversi (anche contrastanti) ascoltando la stessa canzone.

5. Il tuo uso dell’italiano e del francese è molto naturale e aggiunge una dimensione unica ai tuoi brani. In che modo le due lingue ti aiutano a esprimere emozioni diverse?

Mi capita di pensare sia in italiano che in francese, nei brani a volte per certi versi mi viene più “semplice” esprimere concetti che spesso nella mia testa nascono già in francese e quindi non esiste lingua migliore per descriverli, tradurli rovinerebbe la magia.

6. In Pas Facile sembra emergere una maggiore consapevolezza rispetto ai tuoi lavori precedenti. Cosa senti di aver capito di più su te stessa attraverso questo EP?

Sicuramente c’è stata un’ulteriore ricerca nei suoni e conoscendomi ho capito come affrontare diversi argomenti. Non credo sia stato l’EP a farmi capire qualcosa di più su di me ma è l’aver capito qualcosa in più su di me che mi ha permesso di realizzare questo EP.

Mi sono fatta le domande giuste nei momenti opportuni ed ho cercato le risposte.

7. La tua musica ha un respiro internazionale, con influenze che spaziano dall’urban al pop elettronico. Quali artisti o esperienze hanno ispirato maggiormente questo progetto?

Come dicevo prima Stromae per me è stato ed è una grande fonte di ispirazione. in Italia ho sempre ascoltato Izi, dai tempi delle scuole medie, mi piace molto la sua scrittura e il suo modo di trattare certe tematiche.

8. Sei molto legata all’estetica e alla narrazione visiva dei tuoi brani. Quanto è importante per te il lato visivo della tua musica?

Avendo la musica preso sempre più spazio sui social, credo che dare a livello estetico e visivo un’idea di chi si è sia molto importante ma penso anche sia altrettanto necessario avere dei contenuti che siano all’altezza dell’estetica ben curata.

9. Dopo la pubblicazione dell’EP, come ti senti? Quali sono le prime reazioni che hai ricevuto dal pubblico?

Mi sento di aver lasciato andare una parte di me che custodivo in segreto da tempo, ma è stata una grandissima soddisfazione. Mi capita spesso di ricevere messaggi di supporto da chi mi segue e anche di vedere qualcuno ai live ed è sempre bellissimo quando succede.

10. Hai già in mente come porterai Pas Facile sul palco? Possiamo aspettarci un tour o delle date live?

Ho già iniziato con qualche data portando anche in scaletta una versione di ‘Nasci (jumelles)’ in acustico, spero di suonare sempre in più posti, cantare i pezzi con chi mi ascolta è la parte che preferisco.

11. Guardando avanti, quali sono i prossimi passi di Soap? C’è qualcosa che sogni di realizzare nel prossimo futuro?

In programma c’è assolutamente continuare fare molta musica, sperimentare e suonare live il più possibile.

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