Il nome di Valentina Monetta è indissolubilmente legato all’Eurovision Song Contest, avendo un primato difficilmente avvicinabile. Per ben 4 volte ha rappresentato il suo paese, la Repubblica di San Marino, alla kermesse.
L’artista è stata invitata, in occasione del Gran Premio di motociclismo di San Marino e della Riviera di Rimini, a esibirsi insieme alla band, composta da Luca Florian e Lorenzo Pagani.
“Portero qualche mio brano, ma soprattutto cover. Ultimamente giro con una fusion band che fa latin jazz, r&b, ma anche intrattenimento. Mi piace sempre cantare da queste parte insieme ai miei amici.”
Intervista a Valentina Monetta
Con te non si puo non parlare di Eurovision Song Contest e di San Marino. Dopo le tue prime tre partecipazioni sono cambiate davvero molte cose…
“Sì, lentamente le cose sono cambiate. Ora a San Marino abbiamo anche un contest per la selezione nazionale e questo è un traguardo da non sottovalutare. Ci voleva.”
4 partecipazioni all’Eurovision… Un record non semplice da battere!
“E’ stata una bella esperienza, soprattutto mi piace sottolineare che sono la prima artista ad aver mandato San Marino in finale. Una soddisfazione. Da lì c’è stato lo stimolo per andare avanti e investire sempre di più anche nella musica e la cultura.”
Quali sono i ricordi più vividi legati alla kermesse?
“Partirei con il ricordo più spiacevole, quando con Crisalide ho mancato di poco la finale. Quello è il pezzo più bello che ho portato all’Eurovision. Di ricordi belli ne ho davvero tanti, ma la kermesse mi ha dato tantissime opportunità. Per esempio ho avuto la possibilità di partecipare come ospite a una trasmissione in Azerbaijan. Mi hanno dato carta bianca, mi hanno fatto cantare anche My Funny Valentine. E’ stata una bella cosa, live, improvvisata. Di ricordi ce ne sarebbero parecchi. Gli eurofans, poi, sono molto affettuosi nei miei confronti e mi seguono sempre, anche se io sono abituata a entrare e uscire dallo showbusiness.”
Come mai hai scelto questa alternanza tra dentro e fuori?
“Seguire tutte le logiche discografiche e di business è troppo stressante! Ci sono altre cose nella vita. Ognuno di noi ha le sue vicissitudini e io ho fatto delle scelte. Comunque continuo sempre a cantare! Quella è la cosa più importante!”
Dalla tua ultima partecipazione sono passati 5 anni e mezzo. Ora la percezione dell’Eurovision è cambiata, anche in Italia.
“Dopo la vittoria dei Maneskin è cambiato tutto! Ci voleva proprio. L’Italia aveva bisogno di conoscere l’Eurovision anche dal punto di vista organizzativo. Speriamo che si mantenga alta l’attenzione!”
Pensi che la partecipazione di Achille Lauro a Torino abbia fatto bene a San Marino?
“Per certi versi sì. Avere un artista di un certo livello fa bene sempre e comunque. Poi… i gusti sono gusti! Le polemiche si creano sempre, ma è bello avere l’attenzione di artisti del suo calibro e che vogliono rappresentare San Marino.”
Ora riparte Una Voce per San Marino e alle semifinali parteciperanno anche i Big. Tu ci hai pensato? Vorresti tornare in gara?
“Non lo so ancora. Diciamo che ci penso sempre, perché ho sempre buona musica nel cassetto. Vediamo come va la vita. Io sono poliedrica, faccio anche altre mille cose. Devo solo decidere quale fare prima. Sono una donna di molte risorse. Mi piace investire le energie anche in altre cose! Se partecipassi a Una Voce per San Marino dovrei portare qualcosa che spacca! Io penso di dover tornare con un progetto che nasce dal cuore, dalla pancia, al di la di logiche discografiche. Non sono un’artista facile, ma amo le esibizioni che hanno valore qui e ora. Mi diverto. Voglio continuare a divertirmi cantando.”
Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.