Maurizio Costanzo ha lavorato anche negli ultimi giorni della sua incredibile vita, preparando la nuova puntata del suo storico talk, le partecipazioni ad alcune trasmissioni radiofoniche e le varie rubriche che curava per diversi quotidiani.
Da quanto riportato da Dagospia, il giornalista e conduttore televisivo stava anche lavorando alla sceneggiatura di un film, oltre a spendere le sue ultime energie per un progetto dedicato ai giovani che desiderano avvicinarsi al mondo della televisione. Maurizio Costanzo sognava infatti di creare una scuola di televisione per autori e tecnici.
Un sogno che si è infranto circa due settimane fa, quando il grande giornalista è stato ricoverato alla clinica Paideia di Roma, dove è deceduto ieri, venerdì 24 febbraio. Costanzo doveva infatti essere operato al colon per alcuni polipi ma, nonostante l’intervento fosse andato bene, il decorso post-operatorio aveva fatto emergere i primi problemi. Di fatto, le difese immunitarie del conduttore televisivo si erano notevolmente abbassate, facendo insorgere diverse infezioni, alle quali si erano poi aggiunti problemi respiratori, degenerati successivamente in una broncopolmonite che non gli ha lasciato scampo.
Maurizio Costanzo, gli ultimi giorni e le domande all’amico avvocato
Pochi giorni prima della sua dipartita, Maurizio Costanzo ha ricevuto una visita speciale. Ad andare a trovarlo è stato infatti l’avvocato e amico di lunga data Giorgio Assumma, con cui il giornalista aveva l’abitudine di pranzare ogni mercoledì.
Secondo quanto riportato da Dagospia, il giornalista – che si è sempre dichiarato ateo – avrebbe chiesto all’amico cattolico di recitare insieme un’Ave Maria, per poi chiedergli cosa sarebbe successo nell’aldilà, se effettivamente c’era un “dopo” e se una volta lasciato questo mondo avrebbe finalmente potuto rincontrare suo padre.

Classe 1998, negli ultimi 4 anni ha collaborato con diverse emittenti radiofoniche. Di notte recensisce musica, di giorno ne parla con gli artisti. Nostalgica ed empatica, scrive spesso nei giorni di pioggia. La musica? Un ricordo senza origine che ha ribaltato ogni prospettiva.
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