Torneremo a scuola

Torneremo a scuola testo significato
Torneremo a scuola è un brano scritto da Giulia Ananìa, Daniele Coro, Morgana Giovannetti e Giuseppe Anastasi e interpretato da quest’ultimo pubblicato a marzo 2021.

Il pezzo è stato scelto dal Ministero dell’Interno, arrangiata dalla splendida orchestra della Polizia di Stato, dal Ministero della Pubblica Istruzione e dal Quirinale, come inno di apertura dell’anno scolastico 2021/22.

Una bella soddisfazione per il team di autori che ha composto il brano che racconta come la pandemia sta limitando e cambiando le abitudini dei bambini. Una situazione che per mesi non ha permesso ai più piccoli di poter godere della spensieratezza tipica dell’infanzia.

Dietro al brano la voglia di inviare un forte segnale di gratitudine ai bambini, un messaggio di speranza, prima di tutto per loro, perché possano al più presto tornare a vivere la loro vita. Il pezzo, però, contiene anche una dedica per i più grandi, con la speranza che anche loro si ricordino di quanto è bello essere bambini.

Un brano che è un omaggio al mondo della scuola. A tutti gli insegnanti, gli assistenti, i dirigenti. Persone che hanno scelto un mestiere importante e pieno di responsabilità.

“Quando si scrive una canzone non sai mai che futuro avrà, soprattutto una canzone come ‘Torneremo a scuola’, che non segue nessuna logica di mercato, che è stata scritta solo per la necessità di comunicare un disagio terribile di tanti bambini e altrettanti genitori, dovuto alla pandemia.

Un grazie speciale va a Roberto Razzini che è stata la prima persona a credere a queste note, a queste parole, a questa canzone.

Per tutti i bambini.”

Queste le parole di Giuseppe Anastasi postate sui social.

La canzone, interpretata dai bambini della scuola primaria Maria Chierichini di Amelia (Terni), sarà trasmessa lunedì 20 settembre su Rai 1 alle ore 16.30 durante la trasmissione Tutti a scuola.

Torneremo a scuola – il testo

Io mi chiamo Blu,

ho sei anni e sono

un cavaliere di Re Artù

e domani parlerò con Trump

Butta le pistole ti do le mie spade di cartone

Io mi chiamo Nina

portami rispetto perché sono una regina

sono la regina di papà

e ho un cavallo magico

che vola sopra il traffico

ABCDE, io più te fa mille novecento trentasette mila mila.

Torneremo a scuola

dalla prima ora

prendiamoci la mano

chi sta indietro lo aspettiamo.

Impariamo dai bambini

ad essere felici

liberiamo i pappagalli

i sorrisi e gli elefanti.

Tutti in fila indiana

suona la campana.

Ciao mi chiamo Abdul

con un aquilone atterrato da Kabul

qui ho trovato gente straordinaria

nascerà mia figlia e la chiamerò Italia

Io sono Speranza

e resisto nonostante la disuguaglianza

cercami nei sogni di un bambino

in un modo disarmato

con un cuore innamorato

Torneremo a scuola

dalla prima ora

prendiamoci la mano

chi sta indietro lo aspettiamo.

Un pallone in un cortile

ricorda di essere gentile

impariamo dal maestro

a portare più rispetto.

Impariamo dai bambini

a diventare grandi

ABCDE, io piuu te fa mille novecento trentasette mila mila.

Torneremo a scuola

dalla prima ora

prendiamoci la mano

chi sta indietro lo aspettiamo.

Impariamo dai bambini

ad essere felici

liberiamo i pappagalli

i sorrisi e gli elefanti.

Impariamo dai bambini

Foto di Darkmoon_Art da Pixabay

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