Tutto ma proprio tutto quello che c’è da sapere su Sanremo 1951, dalle canzoni alla classifica della prima storica edizione della kermesse canora, vinta da Nilla Pizzi con “Grazie dei fiori”.
Per comprendere il mondo musicale di oggi è necessario partire dagli anni d’oro della canzone italiana, quando eravamo soliti esportare in giro per il mondo il nostro bel canto. La prima metà del ‘900 è stata contraddistinta dalle due grandi guerre, ma anche dall’innovazione e dalla divulgazione di apparecchi che hanno facilitato la comunicazione, tra tutti la radio che ha intensificato l’attività dell’industria discografica, fino a quel momento ferma ai vinili e al 78 giri. Per affermare il nostro stile melodico nel mondo, venne istituito nel 1951 il primo Festival della canzone italiana, organizzato nel piccolo comune ligure di Sanremo, noto fino a quel momento per la coltivazione dei fiori e per uno dei classici del ciclismo, la Milano-Sanremo.
Ma perché questa manifestazione nacque proprio a Sanremo? L’intuizione fu del patron Amilcare Rambaldi, un fioraio appassionato di musica che, in accordo con il sindaco Adolfo Siffredi, istituì una rassegna musicale volta a rilanciare il turismo della cittadina ligure, in un periodo dell’anno con scarsa affluenza alberghiera. La prima edizione andò in scena in tre serate al Salone delle Feste del celebre Casinò, con la conduzione affidata a Nunzio Filogamo. In gara venti canzoni eseguite da soli tre interpreti: Achille Togliani, il Duo Fasano e la vincitrice Nilla Pizzi, che si aggiudicò il titolo con “Grazie dei fiori”, un romantico beguine composto da Mario Panzeri, Gian Carlo Testoni e Saverio Seracini.
Quella del 1951 era l’Italia della ricostruzione, guidata dal Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi, protagonista in quegli stessi mesi della riforma agraria e dell’entrata in vigore della dichiarazione annuale dei redditi. In quello stesso periodo nacque la schedina del TotoCalcio, nonostante lo sport nazionale più seguito era in realtà il ciclismo, con l’avvincente eterna sfida tra Gino Bartali e Fausto Coppi. In questa atmosfera di rinascita, tra camerieri che servivano ai tavoli e biglietti venduti al costo di 500 lire, andò in scena la prima edizione del Festival di Sanremo, seguita parzialmente in diretta radiofonica dall’emittente Rete Rossa, l’antenata di Radio Rai, che trasmise soltanto le canzoni in concorso. Nessuno poteva minimamente immaginarsi quanto quella manifestazione si ritroverà poi a realizzare, rivoluzionando profondamente il costume del nostro Paese e gettando le basi della musica leggera così come la conosciamo.
Sanremo 1951 | Info e regolamento
I Festival della canzone italiana
in scena dal 29 al 31 gennaio al Salone delle feste del Casinò municipale di Sanremo
presenta: Nunzio Filogamo
direzione artistica: Giulio Razzi
20 canzoni in gara eseguite da soli 3 interpreti (Achille Togliani, il Duo Fasano e Nilla Pizzi). Vengono presentate 10 canzoni per sera, per i primi due giorni. Al termine di ogni serata il pubblico in sala vota e decide quali sono le cinque canzoni che hanno accesso alla finale e quali vengono eliminate. Durante la terza sera vengo eseguite nuovamente le dieci canzoni finaliste, rendendo note soltanto le prime tre posizioni in classifica.
Sanremo 1951 | Canzoni e classifica
1° Nilla Pizzi – Grazie dei fiori
(Gian Carlo Testoni, Mario Panzeri, Saverio Seracini)
2° Nilla Pizzi e Achille Togliani – La luna si veste d’argento
(Biri, Vittorio Mascheroni)
3° Achille Togliani – Serenata a nessuno
(Walter Coù)
Finalisti
Achille Togliani e Duo Fasano – Al mercato di Pizzighettone
(Nino Ravasini, Aldo Locatelli)
Nilla Pizzi e Achille Togliani – Eco tra gli abeti
(Enzo Bonagura, Carlo Alberto Rossi)
Achille Togliani e Duo Fasano – Famme durmì
(Virgilio Panzuti, Danpa)
Duo Fasano – La cicogna distratta
(Aldo Valleroni, Da Rovere, Carrel)
Nilla Pizzi e Duo Fasano – La margherita
(Ester Valdes)
Achille Togliani – Sedici anni
(Livio Gambetti, Mario Mariotti, Astro Mari)
Duo Fasano – Sotto il mandorlo
(Gian Carlo Testoni, Mario Panzeri, Carlo Donida)
Non finalisti
Nilla Pizzi – È l’alba
(Gian Carlo Testoni, Armando Trovajoli)
Nilla Pizzi – Ho pianto una volta sola
(Dino Olivieri, Pinchi)
Achille Togliani – Mai più
(Renato Fuselli, Filippo Rolando)
Achille Togliani – Mani che si cercano
(Gino Redi, Giovanna Colombi)
Nilla Pizzi – Mia cara Napoli
(Mario Ruccione, Salvatore Mazzocco)
Nilla Pizzi – Notte di Sanremo
(Enzo Luigi Poletto)
Duo Fasano – Oro di Napoli
(Angelo Brigada, Umberto Bertini)
Achille Togliani e Duo Fasano – Sei fatta per me
(Giovanni Fassino, Guido Quattrini)
Duo Fasano – Sorrentinella
(Saverio Seracini, Arrigo Giacomo Camosso)
Nilla Pizzi – Tutto è finito
(Danilo Errico, Otello Odorici, Sergio Odorici)
Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte di raccontare. È autore del libro “Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin” (edito D’idee), impreziosito dalla prefazione di Amadeus. Insieme a Marco Rettani ha scritto “Canzoni nel cassetto”, pubblicato da Volo Libero e vincitore del Premio letterario Gianni Ravera 2023.