Intervista a Gio Evan, che lo scorso 27 ottobre ha pubblicato il nuovo singolo Modí per Capitol Records Italy.
Un nuovo capitolo nel viaggio del cantautore pop che anche in questo brano unisce due sue grandi passioni: l’arte e la musica.
Modí, dal nome del pittore scultore Modigliani, è un brano che parla di sguardi che non si abbassano più davanti al cuore degli altri. E’ la storia di due, che, in un mondo di soli occhiali, non si perde più di vista.
Intervista a Gio Evan, il nuovo singolo Modí
Un saluto a Gio Evan. Metti tanta passione in tutto quello che fai, so che hai avuto un’esperienza meravigliosa negli Stati Uniti, ce la puoi raccontare?
Può essere sconvolgente portare i propri lavori in America, perché vivi l’ansia di non essere capito fino in fondo. Negli Stati Uniti non ho portato solo la mia musica, ma anche tanti monologhi con giochi di parole. Ho lavorato su intrecci ed etimologie. E’ bello scoprire che la gente che si presta all’arte viene protetta dall’arte.
Tu parli di arte ed è bello poter parlare di arte a 360 gradi, con un linguaggio che diventa sempre più universale. Inoltre è uscito “Il piccolo libro delle grandi domande”.
Io ero reduce da uno spettacolo dove parlavo dell’importanza della domanda, in cui spiego che a volte cerchiamo delle risposte, ma in realtà non ci soffermiamo a compiere una domanda come si deve. Dovremmo comprendere che a volte una preposizione può cambiare la panoramica. Ho creato il libro sovvertendo tutti i luoghi comuni. Abbiamo bisogno di domande, quindi ho fatto questo libro per sottolinearne l’importanze. Le risposte possiamo trovarle da soli.
Nella tua produzione musicale, si possono trovare delle risposte, ma soprattutto ci sono tante domande, ma sono riservate a chi ha voglia di ascoltare.
Mi piacciono le relazioni, la musica, i libri. La domanda è la crescita, la ricerca, significa che sei ancora in cammino. Invece tutto quello che è risposta, mi sa di paternalismo, di dottrina, di insegnamento, di religione.
Abbiamo bisogno di libertà e il tuo è un continuo percorso di ricerca.
È il lusso che vorrei concedermi della vita. Il vero diamante, la vera ricchezza è potersi permettere più libertà possibile. Quanta libertà ti puoi permettere? “Modi‘” è un inno a essere consapevoli che tutto sta per essere distrutto. E’ anche un modo per farci capire di non esserne succube, per non farci schiacciare dal grande impero che ti vuole triste e amareggiato e consumista. Il tendere ad amare è la libertà. Quindi con il brano abbiamo voluto cercare la libertà attraverso Modigliani, che è stato uno dei ribelli. E posso anticiparti che la parola ‘ribelli.. avrà a che fare con il mio nuovo disco.
Ho trovato un’impostazione vocale differente in questo brano. E’ solo una mia sensazione, oppure ti sei concentrato su qualche aspetto interpretativo?
Questo è un brano dove ho deciso di divertirmi e che sento molto mio e la voce risente di queste sensazioni.
“Fragile inossidabile” è un tour che sarà una celebrazione dell’arte a 360 gradi; come si svolgerà lo spettacolo?
È il lavoro più difficile che abbia mai fatto. In questo spettacolo teatrale ci saranno tante parole e meno canzoni. Vogliamo dare importanza alla parola, al pensiero, e ovviamente ci saranno sempre quelle 16-17 canzoni che mettiamo. Però il focus sarà sulla parola.
Ma oggi quanto ti senti libero?
Oggi mi sento libero fino a quando non mi accorgo di essere padre. La paternità mi ha fatto rendere conto che anche la libertà va condivisa, è condivisibile, ed è bellissimo soprattutto con tuo figlio. Diciamo che non sempre faccio le cose che voglio, ma sempre non faccio le cose che non voglio.
Tra quelle cose che sicuramente ti rendono onore è quello che hai fatto lo scorso 2 ottobre, a Lampedusa per Amnesty International. Non è scontato schierarsi attivamente.
Io penso che sia essenziale essere schierati. Abbiamo paura di far vedere da che parte siamo schierati. In ogni piccolo gesto tutti scegliamo e ci schieriamo in qualcosa; allora mi chiedo perché tante persone hanno paura di far vedere da che parte stanno. Io non ho mai avuto paura, penso che sia anche abbastanza chiaro. Però dato che è anche chiaro mi ci diverto a urlarlo di più. Abbiamo bisogno di persone che non hanno paura di far vedere agli altri da che parte stanno.
Video Intervista a Gio Evan
Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.