I Maneskin sembrano sempre più lontani da Sony Music, l’etichetta che per prima credette in loro e che li segue fin dal loro approdo a X Factor.
MowMag riporta un’indiscrezione che circola nell’ambiente musicale e discografico ormai da alcuni mesi. La band dei record non sarebbe più soddisfatta dell’operato della Major, che negli ultimi mesi ha subito numerosi cambiamenti al vertice.
“Forse per l’etichetta quello che è accaduto era inaspettato: Sanremo, Eurovision, non credo l’avessero previsto, ma sicuramente poi lo hanno cavalcato. Credo invece che Ferraguzzo abbia sempre intravisto nei Maneskin quello che oggi vediamo tutti. Numeri incredibili e soprattutto non relegati al mero mercato italiano, performance strabilianti e concerti in tutto il mondo sold out. Liberi di offendermi con parolacce assurde, ma credo che Sony non abbia alcun merito. Il merito è dei ragazzi che probabilmente avevano ed hanno una chiara visione del loro percorso e non hanno mai zizzagato tra generi.”
Queste le parole di Angelo Calculli, noto manager per anni al fianco di Achille Lauro.
“Tornando alle voci di corridoio, i Maneskin potrebbero lasciare la Sony Italia. Non so se sia vero, ma credo non sia una ipotesi da scartare. Una organizzazione come quella attuale in Sony, che conta ancora su ruoli apicali diciamo un pò datati è in controtendenza con le concorrenti. Nonostante Rosi dica che il Barcellona senza Messi non è retrocesso, la realtà è che il Barcellona senza Messi non è più il Barcellona di Messi. Non necessariamente deve retrocedere. Banalmente non lo è più. Dovrà attendere un altro Messi.”
Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.